Si dice buon appetito? Più o meno come si dice auguri a un funerale
Millennial, vi prego, smettete di dire: “Buon appetito”. Io lo so che siete convinti di essere educati, dicendo buon appetito o salute dopo che qualcuno ha starnutito. La verità è che sono abitudini che avete appreso da bambini e su cui non vi siete mai fermati a riflettere.
Ogni volta che dite buon appetito un bambino in africa muore di fame.
Già che leggete questa rivista si presuppone abbiate la possibilità di avere un pasto caldo tutti i giorni – o freddo se siete dei convinti crudisti.
Buon appetito significa augurare di avere più appetito del normale e nel 2018 mangiamo per gusto, non per fame.
Ci sono diverse storie sull’origine dell’espressione. Quasi di sicuro veniva detto dai facoltosi quando invitavano i meno abbienti (contadini e cortigiane) nella loro casa per un ricco rinfresco.
Se siete i padroni di casa e augurate buon appetito, vi state spacciando per essere superiori e benestanti rispetto ai vostri ospiti. Se invece siete ad un tavolo con gli amici passate per maleducati fuori luogo che augurano cose sbagliate. Come quando da bambino, morto mio nonno, andai da nonna a dirgli “auguri” perché della parola “condoglianze” neanche sapevo l’esistenza.
Augurare l’appetito allude implicitamente al fatto che i commensali non possano permettersi il cibo nel resto della settimana e mangino per fame, non per gusto.
Se proprio non volete passare per indifferenti e un sorriso in silenzio vi sa troppo di alta borghesia, potete augurare un buon pranzo o una buona cena, comunque più sobri.
Questo non è un articolo sul galateo, ho scritto parole sull’essere ribelli, non sarebbe da me seguire le regole borghesi a capo chino. Nonostante ciò, consiglio a tutti la lettura del Galateo di Giovanni della Casa, che non è lo pseudonimo di un buontempone, ma l’autore in carne e ossa di un testo cardine, come la Bibbia o HarryPotter.
Non si dice salute dopo che qualcuno ha starnutito.
Avete presente quando siete in gruppo e appena qualcuno starnutisce c’è la gara a chi dice prima “salute!”? Ecco, ai miei occhi passate per rozzi ingenui.
Se una persona starnutisce può non essere nelle condizioni di salute migliori. Chi starnutisce dovrebbe scusarsi e gli altri presenti non dovrebbero attirare ancora di più l’attenzione su di lui, creandogli imbarazzo.
Inoltre, chi fa uno starnuto spesso ripete l’azione per più volte e il gioco starnuto-salute-starnuto-salute è ridicolo. Se davvero tenete a chi ha starnutito, è più discreto, in disparte, sincerarsi, quando avrà finito di deflagrare germi tutt’attorno, delle sue condizioni di salute.
I gomiti sono sporchi e gli smartphone di più.
Lo so che l’Iphone è un oggetto di design e specie se bianco è emblema di purezza. Purtroppo però è tanto bello quanto sporco, carico di microbi per tutte le volte che l’avete usato, tenuto in mano, poggiato ovunque. Quindi, per favore, non mettetelo sopra il tavolo, specie sopra la tovaglia. Oltre al fatto che sembrate interessati ad altro e che non vediate l’ora di veder comparire una notifica, rischiate di diffondere microbi su tutti i commensali.
Ovviamente esagero ma vale anche per i gomiti, non si poggiano sul tavolo, sono sporchi e denominano sciattezza.
Non scrivo queste parole per sentirmi superiore ma perché sono stufo di passare per maleducato o ineducato quando non dico salute o buon appetito sapendo che è proprio il contrario. Anche se farlo notare, ahimè, è maleducazione, questo è il paradosso.
A ME MI sta sul cazzo chi non urla, ovvero LEGGI ANCHE: Dove sono finiti i ribelli?
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