Le nuove generazioni si dimostrano più attente al green e alla sostenibilità ambientale anche in fatto di viaggi e vacanze. Riscoprendo una modalità “antica”.
La rivoluzione Green in fatto di mobilità sarà guidata dai millennial. Soprattutto in abito turistico. Sì, perché se è vero che solo il 4% dei viaggiatori è interessato alla sostenibilità ambientale, è altrettanto vero che sono le nuove generazioni quelle più attente perché consapevoli che le loro scelte della modalità di viaggio ricadono sull’ambiente.
In tutto questo forse gioca anche la componente della stanchezza e delle disillusione che appartiene a chi è più agée e, in nome di un certo pragmatismo, si preoccupa più di tagliare i costi che le emissioni di Co2. Sta di fatto che secondo uno studio commissionato da FlixBus all’istituto di ricerca Squadrati e somministrato a un campione di 850 italiani dichiaratamente ecologisti, c’è da sperare nei comportamenti di millennial e generazione Z per un approccio ecocompatibile al viaggio e alla vacanza.
Dopo la pandemia tutto il turismo è da ripensare
I risultati dello studio sono molto interessanti, soprattutto per poter guardare a una ripresa del turismo dopo la pandemia. Perché, piaccia o no, sarà assai difficile tornare alle modalità vacanziere pre-covid. Ecco che nasce la necessità di ripensare in maniera intelligente il settore. La sostenibilità è uno dei punti chiave. E se essa si accompagna anche a un approccio sostenibile per il portafogli tanto meglio. Ma le cose forse sono un po’ diverse da quel che sembra e, per una volta i millennial pare stiano riscoprendo quello che per i loro nonni viaggiatori hanno fatto per anni.
L’autobus, un mezzo dall'”anima green”
Secondo il report, infatti, a ostacolare lo sviluppo di un turismo nuovo e innovativo, è “la scarsa consapevolezza dell’anima green dell’autobus”. Sorpresa! Il viaggio in pullman non viene mai preso in considerazione, perché ritenuto inquinante essendo un mezzo a motore. Il 65% degli intervistati dichiara che userebbe gli autobus a lunga percorrenza ‘se non inquinassero’, e solo il 9% li userebbe per compiere un viaggio in modo green.
E solo il 4% è attento al contenimento delle emissioni quando sceglie la vacanza. Insomma, tutto l’anno in bici in città e poi per le ferie via con l’auto privata o con un volo charter per raggiungere le isole! In realtà, come spiega lo studio, un autobus può sostituire fino a 30 auto su strada, contribuendo significativamente a contenere il livello di CO2. Inoltre esistono già autobus elettrici e a energia solare e presto arriveranno anche quelli a idrogeno.
La consapevolezza dei millennial e il viaggio “dei nonni”
Di questo i millennial ne sono consapevoli. E, di fatto, dimostrano di saperla più lunga dei loro genitori. Ma non dei loro nonni che, sebbene per motivi diversi dalla sostenibilità, non disdegnano i viaggi di gruppo in pullman in giro per l’Europa. Meglio ancora se fuori stagione, così si spende meno e c’è meno gente in giro. Ah, il caro saggio pragmatismo dei nostri “vecchi”!
Sono proprio queste le chiavi per un rilancio del turismo e dell’indotto a esso collegato. Vacanze di prossimità, con mezzi collettivi, che permettano di riscoprire tesori preziosi dei territori a noi vicini, puntando su mete ancora poco conosciute, possibilmente destagionalizzando i flussi per garantire una continuità di movimento ma evitando affollamenti. Le nuove generazioni pare l’abbiano capito, dimostrando una sensibilità e un rispetto maggiori nei confronti dell’ambiente in cui vivono, e riscoprendo una modalità vacanziera spesso snobbata dalle generazioni di mezzo.
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