Quando aprono le gabbie sui Navigli di Milano. E il sindaco s’incazza
Il problema non è tanto quando ti vietano di fare qualcosa, ma quando non te lo vietano e tu sai che è rischioso. È il caso degli assembramenti dell’aperitivo milanese durante Il Covid sui Navigli. Ce ne parla Lorenzo Tiezzi, paladino della notte e blogger.
L’incazzatura non è solo quella di Beppe Sala. Il problema dell’aperitivo sui Navigli a Milano ieri 7 maggio, dice Tiezzi«non è lo stesso che la sera di venerdì 6 marzo ha fatto si che qualcuno a Brescia, in Piazzale Arnaldo e solo in alcuni dei locali della piazza, abbia potuto “fare festa”.
È molto più grave.
Allora si era all’inizio, oggi si è capita la dimensione IMMANE di questa tragedia.
Già ho polemizzato più volte pubblicamente con il sindaco di Brescia Del Bono per non aver mandato in piazza i vigili quella sera, il 7 marzo (la prima in cui non si poteva far festa, ma solo bere distanziati, con le discoteche erano già chiuse dal 22 febbraio). Non bastano le ordinanze. Le ordinanze vanno fatte rispettare.
Le discoteche, signori decisori politici di destra, sinistra e centro, le avete chiuse TUTTE il 22 febbraio e NESSUN GESTORE le ha riaperte perché sono tutte persone serie ed era vietato.
I bar e i locali di aggregazione serale NON sono abituati a problemi di gestione, se seri (e quasi tutti lo sono) vanno supportati nella gestione dell’ordine pubblico. E NON VIENE FATTO. I pochi che sgarrano vanno chiusi e multati, così come i pochi clienti che non seguono le norme… È una MINORANZA.
Ma lo stato non c’è. Lo stato insegue le persone da sole che corrono sulla spiaggia con l’elicottero.
Se uno stato, se il sindaco Beppe Sala, a capo di Milano, della città più ricca e potente d’Italia non è in grado di mandare 10 vigili nel posto simbolo dell’aperitivo le prime sere di Fase 2… È inutile che il giorno dopo faccia video piccati in cui dice «C’E’ DA INCAZZARSI».
Anzi si. Io sono INCAZZATISSIMO: ma NON con i POCHISSIMI trasgressori. Io sono incazzato con lo stato che non esiste e con i suoi rappresentanti incapaci. LO STATO DEVE ESSERE PRESENTE – se non ora quando? DI NOTTE lo stato non c’è mai – da anni – ci sono però i gestori dei locali – che fanno da soli e bene».
Lorenzo Tiezzi / AllaDiscoteca
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