Monumenti al buio: non è una moda ma una protesta #lucispente

10 Febbraio 2022
1662 Visualizzazioni

Al buio contro il caro bollette.

Il futuro prossimo degli italiani ma non solo sembra segnato da un’inarrestabile rincaro delle bollette di energia elettrica e gas. Situazione che naturalmente creerà un effetto domino sui costi finali di prodotti e servizi, nei mesi a venire. Questo nonostante il Governo guidato da Mario Draghi abbia già sborsato finora fior di miliardi di euro per cercare contenere il costo dell’energia. Le conseguenze sulle nostre tasche saranno tangibili fin da subito, e come la più banale delle inflazioni quelli che per primi ne pagheranno il conto saranno i più precari di tutti: i giovani e le donne.

Il problema – che ribadiamo non riguarda solo millennial e centennial ma tutta la società – è molto dibattuto e sentito in questi primi giorni del 2022, dove non sono mancate le proteste organizzate di alcune categorie di commercianti: vedi i ristoratori che hanno organizzato delle cene a lume di candela. Ora scendono in campo anche le amministrazioni comunali, guidate dall’Anci. L’associazione ha lanciato la manifestazione #lucispente nei Comuni e la sera di giovedì 10 febbraio, alle 20, in tutti i comuni italiani aderenti all’iniziativa un monumento simbolico della città verrà spento. Questo con l’obiettivo di richiamare l’attenzione del governo sul caro bollette che incide sui servizi ai cittadini e sul bilancio delle amministrazioni locali.

#lucispente nei Comuni dalle 20

Milano, ad esempio, città dalle mille luci, dalle 20 alle 21 si spegnerà attraverso due dei luoghi più rappresentativi «Palazzo Marino e il Castello Sforzesco», scrive su Facebook il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. «Lo facciamo – spiega il primo cittadino – per aderire all’iniziativa dell’Anci contro l’aumento dei costi dell’energia. Un rincaro che incide negativamente sui bilanci degli enti locali limitando la possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini. Al governo chiediamo ascolto e misure per il bene delle nostre comunità».

Molti anche i municipi lombardi pronti a spegnere la luce in segno di protesta. Il Comune di Bergamo spegnerà le luci che illuminano le Mura veneziane, patrimonio mondiale Unesco, dalle 20 alle 21. Analogo provvedimento anche a Treviglio, seconda città della Bergamasca, dove il Comune ha deciso di spegnere le luci della Torre civica, il campanile simbolo della città. A Brescia resterà al buio palazzo Loggia. A Pavia luci spente intorno alla statua della Minerva.

Nel ravennate a Lugo di Romagna il sindaco Luca Ranalli spegnerà l’illuminazione del monumento a Francesco Baracca. «Serve un intervento urgente del Governo – spiega Ranalli – è un’emergenza vera che rischia di compromettere la ripresa economica e il volano rappresentato dal Pnrr. Come una valanga sta toccando tutti, e rischia di mettere in ginocchio le famiglie, gli impianti sportivi, le imprese. Il Comune di Lugo ha stimato un aumento del 15% per le spese energetiche, probabilmente in difetto».

Le preoccupazioni dei Comuni per il caro bollette

Preoccupato e pronto alla protesta anche il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli che spegnerà il monumento simbolo della città, la Ghirlandina. «Stiamo toccando con mano le conseguenze della crisi energetica – afferma Muzzarelli – attraverso il grido di allarme delle nostre imprese, delle famiglie e di tante realtà del tessuto sociale cittadino che a causa degli aumenti in bolletta vedono a rischio i bilanci e la loro stessa esistenza. Al Governo – continua Muzzarelli – chiediamo sostegni adeguati e interventi più incisivi per le famiglie, le imprese, le realtà sociali, sportive e ricreative».

Massiccia l’adesione all’iniziativa da parte dei Comuni veneti. «Certo nessuno si aspettava dei rincari del genere, ma probabilmente impatteranno di più su chi non ha investito per tempo sulla riduzione dei costi per l’energia», afferma Attilio Gastaldello, sindaco di uno dei Comuni più popolosi della provincia di Verona, San Giovanni Lupatoto.

Gli fa eco Giovanni Dal Cero, sindaco di Castelnuovo del Garda: «È particolarmente urgente che il governo intervenga per ristorare i Comuni. Per far fronte all’aggravio dei costi dell’energia, se non basteranno le variazioni di bilancio, rischiamo di tagliare i servizi in corso d’anno: sarebbe davvero una follia».

«Siamo preoccupati e rilanciamo a Roma la richiesta urgente di ristori», evidenzia Marco Giacomo Sega, sindaco di Affi, centro di poco più di 2.300. «Bollette alla mano, se prima il suo Comune sborsava per l’energia elettrica intorno ai 10mila euro al mese, con i rincari deve sobbarcarsi ora dai 15 ai 18mila euro».

Altri monumenti spenti per il caro bollette

In prima linea nella protesta anche i Comuni umbri. «Il Comune di Città della Pieve – riferisce il sindaco Fausto Risini – ha ricevuto pochi giorni fa la prima bolletta dell’energia elettrica ed è aumentata più del doppio rispetto alla precedente. Allo stato attuale il rischio è quello di compromettere in modo importante il bilancio comunale e di conseguenza l’erogazione dei servizi ai cittadini».

Ad Assisi dalle ore 20 luci spente sulla Rocca Maggiore, il monumento più rappresentativo della municipalità. “Con i rincari in vista il rischio è quello di dover scegliere tra salvaguardare gli equilibri di bilancio ed erogare servizi ai cittadini – ricorda il sindaco Stefania Proietti -, in pratica gli effetti della crisi economica si ripercuotono sui bilanci degli enti locali».

Piena adesione e grande preoccupazione anche dal Comune di Marsciano. «L’aumento del costo dell’energia – evidenzia il sindaco Francesca Mele – avrà un impatto importante sulla spesa che il Comune sostiene per l’illuminazione pubblica e per il riscaldamento. Un aggravio di costi che gli uffici stimano in circa 170mila euro, cifra che, qualora non compensata con un ristoro da parte dello Stato, rischia di avere un impatto sull’erogazione di alcuni servizi alla comunità».

Comuni liguri in prima linea nel chiedere attenzione e provvedimenti da parte del governo, tra questi il Comune di Sestri Levante e quello di Arenzano. Dalle 20 alle 20.30, le luci del centro storico di Sestri Levante e della via centrale di Riva Trigoso saranno spente per sensibilizzare e spingere il Governo a fare qualcosa di concreto e urgente contro l’impatto della crisi energetica sui costi di gestione delle famiglie, delle imprese, delle grandi strutture pubbliche e sui bilanci degli enti locali.

Infine, in Abruzzo: trenta minuti di buio, non in tutta la città ma nei luoghi simbolo di essa. Sarà questo il messaggio di protesta che alcuni sindaci della Valle Peligna lanceranno stasera contro il caro bollette. Al momento aderiranno certamente i Comuni di Sulmona e Pratola Peligna, ma nelle prossime ore anche altri primi cittadini del Centro Abruzzo potrebbero accodarsi.

Leggi anche:

Exit mobile version