Comunicare è un affare millennial? “Display” potrebbe smontare i falsi miti del marketing

11 Dicembre 2020
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Il marketing è morto? Viva il marketing. Osannata panacea di tutti i mali o ostaggio di improvvisati santoni? Mai come oggi il marketing è al centro dei processi che governano e indirizzano l’impresa e la società.

Ecco, Display nasce con l’intento di celebrare il marketing attraverso un vero e proprio show, tenendosi alla larga dalla palude del banale e del già detto, confezionando un grande e innovativo evento digitale che “andrà in onda” – dunque in diretta online – il 15 dicembre alle 21.

Sulla scena, chiamati a raccontare i trend della comunicazione del prossimo anno, 11 speaker di altissimo livello – diversi anche i millennial – per svelare gli aspetti più interessanti e innovativi nel panorama contemporaneo.

Gli ospiti di Display raccontano il marketing

Veronica Gentili, una delle principali esperte di Facebook in Italia: per lei “l’automazione sarà al centro”.

Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale; conosce bene il potere delle parole e questo fa la differenza in un settore in continua evoluzione.

Poi Alfredo Accatino, gran maestro di eventi, colonna portante di Filmmaster, il marketing, per lui, ha inseguito il senso comune per troppo tempo.

Paolo Boccardi, uno dei creativi italiani più premiati, fra i molti riconoscimenti anche 10 Cannes Lions. È convinto che le persone non acquistino prodotti ma relazioni, storie e magie.

Fabio Moioli, head of Microsoft Consulting and Services, parte del team “Global Experts” sull’Intelligenza Artificiale e Associate presso McKinsey, con lui scopriremo se l’AI sarà davvero la nuova frontiera del marketing.

Matteo Rinaldi, ha lavorato con alcuni dei brand più famosi al mondo, tra cui Danone, Coca-Cola, L’Oréal, Carlsberg, VISA, Carrefour, Revlon, Juventus; il suo segreto? Pensare alle persone come individui e non come consumatori.

Josè Compagnone, massima autorità in materia di web usability, membro del Gruppo di Lavoro Usabilità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – per lui il marketing può essere una rovina per le aziende.

Chiara Bacilieri, responsabile di un team di esperti di psicologia del lavoro e data science in Lifeed, l’azienda che ha ideato il Life Based Learning (il metodo che sta rivoluzionando la formazione aziendale), è convinta che la sfida dei brand sia “l’umanizzazione”.

Luca Senatore, direttore di Genie Goals, agenzia vincitrice del premio Google Award, come migliore agenzia di marketing; per lui le strategie del passato possono indirizzare il futuro del settore.

Marta Basso, CoFounder Generation Warriors content farm, che lavora per eliminare il gap generazionale, è stata nominata LinkedIn Top Voice nel 2020 e dal palco di Display lancerà il suo enigma sul marketing, “siamo tutti C.”

Infine, Matteo Flora, massimo esperto di corporate reputation e business storytelling; con lui scopriremo il valore della reputazione nel flusso della digital trasformation.

Uno show a tutto campo sul marketing

Dalla sociolinguistica alla psicologia, dagli eventi al digitale, dai social network alla pubblicità: il marketing arriva in prima serata. Appuntamento, dunque non a caso, alle 21, per uno show mai andato in onda a partire innanzitutto dalla forma: con una regia sapiente che alterna speech, interviste e intermezzi, con scenografia d’autore, luci ed effetti televisivi, l’evento digitale si trasforma, uscendo dall’angolo e appropriandosi della grammatica propria della tv, del suo linguaggio, dell’impatto sui telespettatori.

Display, due ore di programmazione marketing-centrica, è un’idea di Michele Franzese, comunicatore, CMO dell’agenzia Scai Comunicazione, contributor di riviste e ideatore seriale di format fra cui Heroes meet in Maratea, uno dei festival europei più rappresentativi dedicato a innovazione, futuro e impresa.

Per seguire Display in diretta www.displaylive.it. L’evento sarà replicato diventando un appuntamento mensile sui temi della digital transformation, ma con un approccio divulgativo. Uno spettacolo per tutti, un po’ come la nostra vecchia, cara tv.

 

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