I millennial non uccidono Babbo Natale. Semmai lo vogliono un po’ politicamente scorretto come quello di Alexa
Babbo Natale oggi vi parla dalla skill di Babbo Natale di Alexa. E lo fa con voce propria, mica con quelle metalliche dei robot.
Babbo Natale oggi sa che c’è la pandemia e, capendo che ne abbiamo tutti le balle piene, si rivolge ai nostri figli, parlando solo di magie, svolazzamenti con renne ubriache e notti di Natale da fiaba.
Non sappiamo se la Generazione Z, con la sua furia revisionista (scherziamo, naturalmente) distruggerà questa magia, ma siamo contenti che i millennial continuino ad adottare Babbo Natale come “storyteller” in versione digitale per i propri figli e un po’ anche per loro stessi.
Almeno questo è quanto si apprende dai dati di utilizzo della skill realizzata da 22hbg con gli storyteller di The Millennial: è in cima alla classifica delle skill Alexa più amate. Naturalmente è un Babbo Natale molto contemporaneo, regge il confronto con il politicamente scorretto per bambini che i cartoni di oggi utilizzano a piene mani.
Dunque non scandalizzerà sentire che le renne si siano fatte un cicchetto di troppo. Con il freddo che fa in Lapponia gli aiutanti di Babbo Natale sono tutti perdonati. Non scandalizzerà l’imperfezione dell’eterno vecchietto, unico essere anzianissimo eternamente immune al Covid. Il vecchietto che la notte tra il 24 e il 25 dicembre farà irruzione in casa stracarico di regali. Pensati, richiesti, agognati, meritati.
Come sempre, quella notte sarà difficile beccarlo, anche solo per un selfie veloce. Ma la voce… Ah quella sì, cari millennial con prole, quella della skill di Babbo Natale è certamente l’autentica voce di Babbo Natale. Fidatevi, qui nella redazione di The Millennial abbiamo fatto un fact checking degno del New York Times. Fidatevi eh.