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Scegliere Tik Tok al posto di Tinder è l’errore madornale dello staff di Silvio Berlusconi

11 Settembre 2022
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Ci sono almeno 5 buoni motivi per cui i social media manager del fondatore di Forza Italia avrebbero dovuto scegliere la piattaforma più legata all’amore e al sesso

Intanto, come ogni social media manager dovrebbe sapere, l’app di dating Tinder è nata come social network, e tale è rimasta specializzandosi poi in strumento per creare relazioni amorose. Il 12 settembre Tinder compie 10 anni  e festeggia 50 milioni di utenti abbonati, di cui 9 solo in Italia. La maggior parte di loro ha meno di 35 anni.

Già questo avrebbe dovuto essere oggetto di una pensata da parte dello staff di Silvio Berlusconi. Invece no: l’esordio su Tik Tok ha finito per essere una soluzione simpatica, ma non dirompente. E al nostro Silvio piace essere simpatico ma soprattutto dirompente. Peccato.

Ecco cinque buoni motivi per cui un bel profilo berlusconico su Tinder avrebbe spaccato.

  1. In quanto piattaforma per il cuccaggio selettivo, Tinder è sufficientemente libertaria ma rappresenta un modo controllato e controllabile di stabilire relazioni amorose o incontri erotici. Del resto Silvio sarebbe stato davvero fuoriluogo se avesse scelto la strategia del cantante Salmo che ha lanciato il video per il disco su PornHub. È evidente che una categoria del genere: «Politici che praticano bunga bunga con igieniste dentali» sarebbe stata eccessiva.
  2. Tinder appartiene al gruppo IAC/InterActiveCorp, ha quindi sede a Manhattan. Di conseguenza è un’app sociale geopoliticamente più corretta rispetto al colosso Tik Tok, che è cinese. Il centrodestra punta all’Atlantismo? Pare di sì. Guarda con diffidenza la Cina. Anche questo è piuttosto chiaro, almeno stando ai proclami elettorali.
  3. Quelli di Tinder sono simpatici e amano gli animali, un po’ come Silvio. Tant’è che quando il mondo animalista era in apprensione per Sudan, l’ultimo Rinoceronte Bianco del Nord, la cui scomparsa senza aver generato prole avrebbe decretato l’estinzione della specie, Tinder aprì un gustoso profilo in cui Sudan era disponibile per relazioni aperte. Purtroppo non servì, e Sudan morì senza aver trovato l’amore, il 19 marzo del 2018. Ma la campagna di Tinder contribuì a salvare i suoi spermatozoi che oggi hanno fecondato alcuni embrioni, custoditi a Cremona.
  4. Più fai una vita da ricco e la metti in piazza, più il popolo ti segue, per invidia o per ammirazione. Questo vale anche per Instagram e Tik Tok. Ma solo su Tinder il fenomeno, per quanto ovvio, è stato documentato. Il docufilm di genere true crime The Tinder Swindler uscito su Netflix lo scorso febbraio, racconta infatti le avventure di Simon Leviev, un iscritto che per alcuni anni ha sedotto e truffato (per milioni di dollari) molte ragazze, mostrando foto di una falsa vita al top da magnate dei diamanti. Smascherato, arrestato e rilasciato, oggi vanta 337 mila fan su Instagram dove si mostra in compagnia di fantastiche stangone a bordo di un jet privato Gulfstream. Insomma, il successo acquisito su Tinder è solido e duraturo.
  5. L’app di Tinder è famosa per una reinterpretazione molto contemporanea dei concetti di destra e sinistra: è infatti stata la prima applicazione a inserire lo “swipe” sulle schede dei profili. Narra la leggenda che il fondatore, Jonathan Badeen inventò la funzione di scorrimento passando la mano sullo specchio appannato, dopo la doccia. E indovinate un po’ come funziona? Se fai swipe verso destra il profilo ti piace. Se le dita vanno a sinistra, no.

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