Caso Conad-Salvatores: l’opinione del cane Pulzio Properzio: «La solita rissa tra radical chic»

6 Gennaio 2019
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Debutta con questa intervista sullo spot Conad la nostra nuova mascotte, il cane Pulzio Properzio. Di età e razza imprecisata ha una sua visione del mondo che noi gli estorciamo quando le risse sui social diventano ridicole. E gli umani non possono dire più niente di intelligente. Parla ma con un certo accento romano, che riportiamo per amor di verità

Che ne pensi Pulzio di questa vicenda dello spot Conad?

Famme un sunto da ‘a questione e damme ‘n biscotto, sennò t’attacchi.

Allora, c’è uno spot Conad di Salvatores  che è stato accusato di sessismo perché c’è una madre del Sud che riempie la valigia del figlio in carriera al Nord delle solite caciotte e altre cibaglie nefande e puzzolenti. Così lo spot reitera un messaggio di donna meridionale analfabeta. Dicono…

Mbeh, perché? È tutto vero, li vedo co l’occhi mia quanno vado in treno. Certi profumini… Ammazza, ce so’ certe valigie che me sgagnerei si nun fossi un cane educato. A’ facessero finita co’ l’anduja, ste mamme calabresi però eh. Ma chi è che ha detto sta cazzata?

Una giornalista, una certa Giacomotti.

Ma che è, n’ soprannome?

No è una signora, Pulzio! Una signora di ottime frequentazioni, maritata bene, dicono, in più è un’intellettuale, che insegna pure all’università dopo aver lavorato per importantissime testate a Milano.

Annammo bbene! Giornalista a Milano e pure proffe universitaria. Nun sanno più che inventasse pe’ sta sa cresta dell’onda…

Insomma, il tema c’è, gli spot Conad è un po’ che spingono su stereotipi italici anni 50, ammiccando a mogliettine addomesticate…

Ma checcazzo stai a dì? E da quanno in qua a réclamme nun se nutre de stereotipi, vojo dì, no? Vabbé che poi seconno me i reggisti nun li sanno fa’ i spotte. Però eccheccazzo, io quelle valiggie le ho annusate, mica è tutto inventato, dài. Comunque, dìmo na cosa ai reggisti: basta fa i spotte, nun li fateee, capito? Che poi arriva a’ maestrina che ve mena, eddai.

Va bene glielo diciamo, male non fa. Però il livello della polemica sullo spot Conad ha comunque due intellettuali come protagonisti, non si può liquidare così!

Intellettuali, sti cazzi. È la classica rissa tra du radical scicc, eddai. Ma secondo te c’hanno mai fatto du chiacchiere con un pendolare che fa Caserta Milano du vorte al mese? Eh no che nun le hanno fatte, sennò saprebbero che a mamma che te riempie de vivande to farebbe pure si fosse er genio mondiale daa matemattica, co 30 lauree. E ce poi giurà che je spaccherebbe i cojoni in dialetto uguale pe sapè se ha magnato abbastanza. So’ italianate eddai.

Beh però è un po’ sessista lo spot, non credi?

Sessista de che? Che è sto sessista? So’ du anni che sento parlà de sto sessista ma che ccazzo vor dì? Ormai voiartri per offenderve ve dite o sessista o fascista. Ma nun ve potete mannà affanculo normalmente?

Insomma siamo nel 2019, Pulzio. Il rispetto per il genere femminile dovrebbe essere parte del bagaglio educativo di ogni cittadino italiano.

Ah beh, sa a metti così me devi da spiegà pecché se una è n po’ zoccola voiartri umani a chiamate cagna. Voi e quell’artre teste decazzo che parlano inglese e francese e pure spagnolo. Nun c’avete n’cazzo de rispetto VOI. E mmo’ damme nartro biscotto vah che me sto a innervosì e rischi che te piscio na gamba.

Insomma secondo te è una polemica inutile quella che ha scaldato i social sullo spot Conad

Certo che siete strani davero. Ma davero davero. Nun ve dovete da lamentà, siete bravi davero a complicavve la vita e a cambià idea ogni decennio. E prima dovemo fa’ vedee e’ zinne ch’è n’ segno de libbettà, e poi si me guardi e’ zinne sei n’maniaco e poi nun se fa più vedee gniente sennò esplode a rissa sui social. Ma vojo dì, ve siete rincojoniti forte. Da i animali n’avete imparato n’cazzo. Sarebbe come se ogni vorta che me piace na femmina invece che appiccicacce er naso alla patata scrivessi sui social che me piace annusà a patata. Se incontro sta patata j’annuso, si me ringhia me ne vado se nun me ringhia vor dì che n’po’ je sconfifero, se po’ combinà… Normale no? Che è sta follia?

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