Rapporto 2345721.12. Man’s World: qualunque alieno volesse capire che cos’è l’essere umano maschile nel terzo millennio terrestre dovrebbe esplorare questo evento.
Qui Eleinad dalla galassia 63074, pianeta N1.2, in missione esplorativa per conto del governo vogoniano. Come da ordini riporto il secondo aggiornamento sul pianeta N1.2, volgarmente chiamato “Terra”, in funzione dell’invasione ormai prossima. Questa volta la mia esplorazione mi ha portato, in una sottosezione dell’augusto e variopinto pianeta terra detta Italia, al Man’s world. Una mappatura delle passioni maschili terrestri, che si è svolta dall’11 al 13 maggio 2018, secondo il calendario umano-cristiano, nella Fabbrica Orobia di Milano. Che cos’è l’essere umano maschile?
Personalmente io, abituato agli orgasmatici rapporti pentasessuali sul nostro pianeta con 14 satelliti, fatico a concepire un’esistenza fatta di sole due sessualità. Quale scempio, quale rinuncia di piacere.
Nello studio della cinematografia umana mi sono imbattuto in un Jack Nicholson che definiva le donne come “uomini a cui sono stati tolti razionalità ed affidabilità”. Ero certo, vista la fiducia che il sorriso di quell’attore mi trasmette, di imbattermi in un mondo ricco di organizzazione ed efficienza.
Al mio arrivo a Man’s World mi è stato consegnato del cioccolato Toak squisito, un portachiavi per navicelle spaziali e una birra. Una combinazione etnograficamente interessante.
Utilizzando i miei 6 occhi per guardarmi meglio attorno, in cerca di una risposta alla mia domanda su che cos’è l’essere umano maschile, mi sono accorto di essere stato trasportato a cavallo tra gli anni 70 e 80 terrestri. Forse questo luogo è uno dei primi esperimenti di mondi intertemporali della razza umana? Non me ne curo, preferisco rilassarmi mentre un buon uomo lucida le mie scarpe in pelle (umana, per giunta, ma lui non lo sa). Dopo una lunga disputa scaturita dal fatto che non accettasse i miei pagamenti in criptovalute mi dirigo ad osservare i moderni splendori automobilistici dell’umanità.
Guardo orde di uomini intenti a fotografare un esemplare di McLaren, design che fa brillare anche i miei tre occhi paraoccipitali, sia chiaro, ma perché non inserire un carburante a isoparallenio? Cose che non capirò mai.
Hanno una capacità di realizzare dei prodotti così belli ed affascinanti, e poi inseriscono dei motori così primitivi. Nemmeno una misera fusione fredda. Ho provato a modificare l’apparato di trasmissione di una Harley-Davinson, così da poter sgasare rumorosamente in giro per Milano quando la sicurezza mi ha portato via dicendomi “lei non può stare qui, queste moto non sono sue”. Senti, Man in Black dei rifiuti spaziali, questo pianeta presto sarà mio e i vostri ruderi da collezione riempiranno i miei sgabuzzini quadridimensionali.
Sottovalutano i miei poteri teletrasportocinestesteci: rientro dal giardino nel retro.
Gli umani hanno finalmente inventato uno sport degno delle paraolimpiadi fantadimensionali. La pallacanestro con la gru. Quanto genio in così poche coppie di cromosomi.
Mangio cibo terrestre in un chiosco siciliano pagando in token. Che, io vorrei dire, un alieno che paga un siciliano in token, a Milano, sembra l’inizio di una barzelletta e anche la fine della discussione prettamente umana sulla degeolocalizzazione delle razze.
Se c’è una cosa che mi piace della razza umana sono i suoi passatempi, è visibile come la loro evoluzione culturale si sia concentrata sullo sviluppo di questo genere di attività. Perdo la mia navicella a poker.
Sfido un klingoniano in incognito, anche lui interessato a capire che cos’è l’essere umano maschile, a biliardo. Perdo i codici per le bombe ai neutrini.
Non è la mia giornata. Decido così di rilassarmi dal barbiere WOMO. Ecco un altro piacere umano, molto umano, che ho imparato ad apprezzare anche io. Ho chiesto che i miei filamenti verdi venissero scolpiti fino a formare un ciuffo che ricade sulla fronte. Il risultato è ultragalattico.
In questo piccolo mondo da uomo c’è davvero di tutto, decido di tatuarmi la frase “black hole is the new black” sul braccio. Tanto fra un mese cambio pelle.
Oh mio grandepuffo intergalattico, ci sono le cabine di Pac-Man con i joystick. Mi ricordo quando ero un piccolo alieno spia alto 2 brigi o poco più, che partite che facevo. Niente, perdo al primo livello. Fanculo vecchiaia.
Mi cimento in un altro bizzarro passatempo maschile-umano: il fumo. Trovo una signorina che arrotola foglie di tabacco per realizzare degli splendidi sigari toscani da degustare. Non avevo mai visto svolgersi questa attività in aree metropolitane terresrti. Decido di sedermi e godermi la lunga e piacevole fumata.
Da questa esperienza ricavo due conclusioni:
1 La razza umana, e in particolar modo il suo genere maschile, ha investito più tempo ed energia nello sviluppo di raffinati passatempi che qualsiasi altra creatura dell’universo. Questo pacifico edonismo agevolerà la nostra conquista.
2. Durante l’imminente invasione ricordarsi di trascrivere le regole della pallacanestro con gru e ridurre come schiava in catene la rollatrice di sigari senza ucciderla.
Comunque vada: “DON’T PANIC!”
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