Chiude La Zanzara. Fu vera gloria? Di certo fu vera libertà

23 Luglio 2019
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Forse prima o poi doveva accadere: chiude La Zanzara. Per ora è solo un annuncio ma pare che Giuseppe Cruciani e il suo programma radiofonico siano arrivati al capolinea. Stando al conduttore la prossima potrebbe essere l’ultima stagione. Comunque vada, sarà una storia che vale la pena di essere raccontata.

La Zanzara chiude, forse. Da sempre divide e crea polemiche da dieci anni generando una frattura tra i suoi detrattori, gli zampironi, che la odiano e sognano la chiusura del programma, e i suoi fedelissimi, gli zanzarosi, che vivono di podcast e di messaggi WhatsApp al numero della trasmissione.

Negli anni i fan si sono riconosciuti in un gergo e in un modo di scherzare come succede solo per i programmi radiofonici. Siamo al top! è stato per anni la parola d’ordine e il saluto di una grande fetta di adepti.

La Zanzara evoca fin dal suo battesimo qualcosa di fastidioso, di sporco, qualcosa che va schiacciato. Si tratta di un programma messo al bando per l’uso smodato di un linguaggio esplicito e per questo accostato allo Zoo di 105, con cui invece non ha niente da spartire.

Ogni giorno Giuseppe Cruciani e David Parenzo (i due conduttori-amici più antitetici dei palinsesto italiano) si danno battaglia sui temi di attualità. Parenzo incarna un pensiero liberal, di sinistra, colto. Cruciani è associato al camionista medio (categoria che ama), al popolo, alla destra.

In realtà l’unica fede del conduttore pare sia la Juve e un amore smodato per la libertà di pensiero, che lo rende paladino vero della democrazia culturale.

Al suo microfono potrete sentire le opinioni di transessuali, malati di emorroidi, reietti della società ma anche politici, scrittori, persone che la pensano diversamente da lui (celebri gli scontri negli ultimi anni con Oliviero Toscani).

Insomma gliene dicono di tutte ma Cruciani è un uomo che è riuscito a farsi applaudire pure alla conferenza sulla famiglia, quando è salito sul palco dicendo che non condivideva niente del loro pensiero, ma si sarebbe sempre battuto perché lo potessero esprimere.

Radicale, estremista, provocatore, maestro nelle interviste in cui estorcerebbe dettagli scabrosi al più casto dei santi, Giuseppe Cruciani è una zanzara bianca nella cultura italiana. E, più è odiato, più si capisce che è stato frainteso. Un paese che ha paura delle opinioni e crea dei tabù è un paese che non affronta i suoi mostri.

Lui, bene o male, lo fa tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle 18.30 in poi su Radio 24. Se La Zanzara chiuderà davvero e il prossimo sarà l’ultimo anno non ci è dato saperlo, speriamo di no. Ma nel caso, non ve lo perdete. Perché ce ne vorrà prima che vi ricapiti una piazza del genere nel palinsesto nazionale.

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