Orietta Berti e Ronaldo: labbra Coca Cola su volti impomatati

20 Giugno 2021
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Il caso Coca Cola e Cristiano Ronaldo è l’ultimo esempio di reverse advertising messo in atto involontariamente.

La Coca Cola annuncia di aver perso 4 miliardi immediatamente e nelle ore successive al gesto. Ah sì, in tutto questo si sta parlando del gesto di Cristiano Ronaldo che in conferenza stampa prima della partita del suo Portogallo con l’Ungheria, a Euro 2021, ha spostato dall’inquadratura le due bottigliette di Coca Cola.

Sì lo so che lo sanno tutti, che lo sapete tutti, ma quello che forse non sapete è che questo comportamento da battito di ali di farfalla in Amazzonia per scatenare un uragano, ne ha scatenato uno ben diverso da quello sancito dai media. Saremo più espliciti e meno criptici.

Ritorno d’immagine per la Coca Cola con Ronaldo

A parte il fatto che la Coca Cola ha avuto un ritorno di immagine superiore del fatto che i giovani di Cr7 non berranno più la bevanda gassata, ipercalorica, piena di zuccheri che piaceva tanto a Vasco Rossi (ma poi ci torniamo statene certi). Certo che è meglio l’acqua, certo che la bevanda di Babbo Natale (per lo storico spot e i colori in tinta) ti fa diventare estremamente appiccicoso d’estate.

Cr7 ha detto una cosa che ogni casalinga o massaia italiana dice ai propri pargoli sino allo sfinimento. È altresì vero che quel gesto mi ha fatto venire una voglia matta di berne un sorso, fresco, saporito, con ghiaccio e limone, dalla bottiglietta di vetro, la migliore in assoluto. Sicuramente la Coke ci avrà rimesso in borsa, ma siamo convinti abbia anche recuperato alla grande.

Le conferenze degli Europei e il caso bottigliette

Quello che non ci convince affatto sono proprio queste insulse, insignificanti conferenze stampa pre-partita. È assolutamente delinquenziale continuare a farle, come se avessero una qualche valenza. Come se un giocatore dicesse mai cosa pensa, prima della gara, di questa o quella scelta, o potesse dare un qualche segnale agli avversari sul suo reale stato di forma.

Queste conferenze sono addirittura fastidiose nei suoni, cacofoniche, con l’imbarazzo dei giornalisti che spesso non sanno cosa inventarsi per farne uscire qualcosa. Se Ronaldo non avesse sposato la causa dell’acqua e spostato le bottigliette, nessuno si ricorderebbe di questa conferenza. E nemmeno di quella del mister della Russia che beve Coca Cola o di Pogba che emula Cr7 e sposta le bottigliette di Heineken.

Si sono inventati un gioco che funziona bene anche da reverse advertising, eccome se funziona bene. Resta da capire, e non è mai facile, quanto siano studiate prima queste situazioni, perché il calcio di oggi e quello in futuro ancora di più, studia alla perfezione situazioni, momenti, attimi per creare il massimo indotto possibile.

Labbra rosso Coca Cola

Ne sa qualcosa Orietta Berti, si proprio l’oriettona nazionale che la Coca Cola se l’è messa sulle labbra, labbra rosso Coca-Cola come recita il ritornello del tormentone del momento dove la troviamo al fianco di Fedez e Achille Lauro. Già lo sapete, immagino, ma quello che risulta meno evidente ai più che nella musica più che nel calcio o nello sport in generale, si possa pervadere l’animo artistico inserendo marchi che non sono l’Aspirina, vedi Pantene con Baby K e Ferragni un anno fa.

E allora ben ritrovato Vasco, il Blasco, Rossi che quasi 40 anni fa cantava “Bevi la Coca Cola che ti fa bene…”, in questo caso almeno il messaggio era provocatorio, velatamente ironico, di sicuro iconico di un sistema mediatico che a volte, purtroppo, non esiste più.

Foto in copertina: frame del video dell'allenatore della Russia

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