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Come diventare una persona migliore ai tempi del Covid-19 ignorando gli scienziati veri o presunti

26 Marzo 2020
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Siamo a casa, spesso da soli, ma non abbiamo ancora tagliato le peggiori abitudini, quelle che ci hanno reso dipendenti dalla vulgata scientifica televisiva e social

Benvenuti nel disaster movie #covid-19. In altri tempi, avendone i mezzi, ci saremmo messi disciplinatamente in un convento a pregare o a studiare le Sacre Scritture. O forse avremmo creato opere d’arte meravigliose. O forse ci saremmo uccisi.

Ma di sicuro una cosa non avremmo fatto: romperci costantemente i coglioni a vicenda inondandoci di cagate pseudoscientifiche via Whatsapp, sfogando le nostre rabbie epidemiologiche più violente su Twitter, insultandoci su Facebook, sposando posizioni che basculano allegramente tra la fantapolitica da bar e la fantascienza da bocciofila.

Ma non vi siete veramente rotti di stare lì con le vostre tastierine del menga a regalare soldi e traffico web a quattro ignoranti di stanza nella Silicon Valley con la maglietta beige? Ma non vi vergognate di essere le persone che siete? Ma non avete una cazzo di voglia di essere persone migliori? Io mi vergogno. E voglio cambiare.

Che cosa speriamo succeda, dopo? Ovvero, dopo, quando tutto questo sarà finito? Pensate di stare ancora lì sui social sul divano a sparare cazzate sui farmaci anti-retrovirali e i tamponi e a guardare Netflix?

Ma davvero siete contenti e raggianti adesso che vi hanno detto che il virus Covid-19 non è stato creato in laboratorio da alcuni cattivoni, come diceva un servizio di Raitre, ma invece è tutto naturale?

Vi fa sentire davvero più tranquilli che vi dicano che tutto è fake news? Sì, il Covid-19 è tutto naturale, come una spremuta d’arancia e come le tette di Edwige Fenech. Infatti le armi chimiche e batteriologiche non esistono, sono un fake. Hiroshima e Nagasaki sono un tragico effetto collaterale, no? Che cosa cambia se naturale o no?

Nessuno qui è più in grado di esprimere un pensiero che non sia virale, quindi rubato a qualcosa o qualcuno e che non metta in discussione le nostre granitiche certezze scientifiche da terza elementare.

Siamo pronti a credere a tutto, e poi a parlare di tutto. Perché in fondo non crediamo più a niente. Esageriamo pure, non facciamoci problemi: e i cinesi sono buoni, giusto andare a prendere un aperitivo con Beppe e los amigos.

Oppure, i cinesi sono cattivi, mangiano i pangolini e i pipistrelli in salmì e forse anche i bambini arrosto, ma senza patate, perché loro hanno il riso. E il Coronavirus, il Covid-19 è un’influenza comune, anzi no, non è un’influenza comune e provoca secchezza delle fauci ed eiaculazione precoce.

E Roberto Burioni dice una cosa e Roberto Burioni è Dio e Roberto Burioni è stato compagno di classe di Cristiano Malgioglio con il quale aveva messo su un commercio clandestino di polacchine Clark.

Grandi statement scientifici: io sono per la privacy e quindi piuttosto che fare come i cinesi che monitorano tutti con lo strumento diabolico 5g brevettato da Huawei, muoio da eroe sul divano, ma con il mio iPhone 11 Pro mentre traccio con un’app il volo segreto dei rettiliani dal Giapppone. Perché i giapponesi sono rettiliani, per questo non si ammalano. E Avigan, il famoso farmaco risolvi-tutto, è l’anagramma di vagina. E questo vuol dire che dietro ci sono le multinazionali del porno in accordo con l’Agenzia del farmaco.

E mentre lanciamo il saturimetro (comprato su Amazon a 12 euro e 99), dalla finestra, come Enrico Toti fece con la stampella, l’Europa ci fotte, no anzi l’Europa ci toglie dalla merda. No, anzi, è la Russia che ci toglie dalla merda anche se ci dà i respiratori con dentro le cimici per carpire la formula segreta del formaggio Puzzone di Moena.

Poi, certo, i tedeschi lo sapevano, infatti hanno pochi morti e il paziente zero è il podologo di Angela Merkel.

Putin? È cattivo e non dice che il laboratorio siberiano dove taroccano le Golia Active Plus  è all’origine del contagio. E Giuseppe Conte ha fatto un decreto di nascosto per non farsi beccare dal suo salumiere di fiducia. E Conte in realtà è finanziato da Indiana Jones che ha trovato l’ampolla del Coronavirus dentro una pastiera napoletana a km zero.

Ma ci pensiamo alle cazzate che scriviamo? Tutto il santo giorno così, ma non così cosapevoli come quelle qui sopra, scriviamo e inoltriamo roba peggiore a cui crediamo veramente. Ridiamoci su per non piangerci su. Grazie al Covid-19 siamo tutti palesemente arruolati in quelle che il visionario Umberto Eco aveva definito legioni di imbecilli. Ovvero le legioni subumane appese ai social network. E se ci dicono che dobbiamo tutti cantare Fratelli d’Italia o Bella Ciao tra i gerani dei nostri balconcini addobbati con il tricolore e gli arcobaleni, obbediamo. Poi torniamo dentro a litigare con il condomino del piano di sopra che gioca a Polo con il cavallo a dondolo.

Abbiamo definitivamente perso la cognizione del rapporto tra vita e scienza. Oggi la scienza può tutto, ci dice tutto, sa tutto, e il suo tutto è inconfutabile. Talmente popolare e affascinante è il suo potere che anche chi non ne sa un cazzo si appassiona e pontifica. Il virologo ha detto così, l’epidemiologo ha detto cosà.

I Ferragnez, poverini, si stanno rivelando i migliori in questo frangente: non hanno detto niente di pseudoscientifico e hanno per primi lanciato raccolte fondi alle quali poi si sono accodati altri paperoni ben più miliardari di loro.

Ma anche i Ferragnez hanno perso visibilità di fronte ai grandi influencer dell’influenza, gli scienziati, impettiti e saccenti. Grazie a loro stiamo guardando inerti il 900 che viene spazzato via per far posto a un nuovo positivismo ottocentesco, ma tecnologico.

Soltanto che al posto di Auguste Comte ci ritroviamo a idolatrare Greta Thunberg o, peggio, proprio i luminari illuminati che in teleconferenza pontificano e litigano su tutto, dal riscaldamento globale alla dieta Dukan. Basta, davvero.

Troviamo il coraggio di dire basta e acceleriamo la fine di questo trend da science fiction. Tanto se a questo punto non abbiamo ancora capito le regole da seguire contro il contagio, conviene farsi arrestare subito, così eviteremo di rompere i coglioni agli altri.

Come possiamo diventare persone migliori grazie a questa faccenda del Covid-19? Ignorando la pseudoscienza, sì, ma anche la scienza vera divulgata. Cancelliamoci dai social. Tutti. Facciamolo davvero. Spegniamo la tv. Trombiamo, decoupiamo un comodino, guardiamo un webinar di Katia Ricciarelli che fa il tiramisù. Facciamo qualsiasi altra cosa che ci consenta di tenere lontano con la canna da pesca medici, paramedici e paraculi televisivi. Quelli in gamba sono là che lavorano non davanti a un Mac Book Pro.

E per fugare ogni dubbio, se ancora ne avete, vi suggeriamo il pensiero filosofico. L’illustre Gianfranco Morra, spiegava ai suoi allievi il rapporto tra vita e scienza in modo piuttosto convincente: «Prendete un omicidio qualunque. Oggi la scienza può dirci tutto di questo povero morto, darci le prove scientifiche e le perizie balistiche, e l’ora che gli fu fatale, e se aveva mangiato sushi o porchetta. In breve sapremo tutto. Sapremo anche il nome del colpevole. La scienza ci dà risposta a tutte le domande tranne questa: perché esiste la morte?».

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