Un video intitolato “Epilogue”, pubblicato sulla propria pagina Facebook senza alcun commento.
Così i Daft Punk mettono fine ad un sodalizio irripetibile, una delle cose migliori che siano capitate nella musica – non soltanto elettronica – negli ultimi 30 anni. 8 minuti di rara eleganza ed intensità: coerenza ad uno stile unico sino all’ultima nota e all’ultimo frame.
L’addio dei Daft Punk: Epilogue. Video
Chi sono i Daft Punk? Guy-Manuel e Thomas
Il duo parigino composto da Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter si è formato nel 1993: un duo millennial in tutto e per tutto, per l’approccio alle tecnologie, alle sonorità, alla comunicazione. Soprattutto su quest’ultimo fronte, i Daft Punk sono stati i primi o tra i primi a occultare le proprie identità per cedere il passo ad un brand, ad un concept, a un outfit che li ha resi in tutto simili a robot (un robot alquanto charmant, sia chiaro), i primi a sfilarsi dalle dinamiche social prima che queste ultime diventassero uno starnazzare senza alcun costrutto. Prima di quello odierno, l’ultimo loro post pubblicato risaliva al novembre 2017.
L’isolamento artistico dei Daft Punk
Anche e soprattutto sul fronte artistico i Daft Punk avevano scelto uno splendido isolamento: i loro ultimi concerti sono del 2007, il loro ultimo album del 2013; un loro improbabile ritorno sulle scene tornava di attualità soltanto con i vari pesci d’aprile, pare per disturbi all’udito di uno dei due componenti. Uno stop ai live alimentati soltanto da voci, rumors, pettegolezzi, dai due ragazzi francesi mai confermati né smentiti, con modalità degne più delle Regina Elisabetta (“never complain, never explain”) che non dell’Eliseo.
Ci sarà tempo e modo per analizzare meglio l’impatto dei Daft Punk nella storia della musica, così come adesso non è il momento di chiedersi se lo loro produzioni siano meglio dell’elettronica attuale, anche perché “non ci vuole molto”, già in molti si sono affrettati a commentare sui social. Di sicuro con questo epilogo si chiude un’epoca, non soltanto per i millennial; come se la seconda Summer Of Love, iniziata a cavallo tra gli anni ottanta e novanta, avesse deciso davvero di salutare tutti quanti, proprio mentre è un anno esatto che le discoteche di quasi tutto il mondo sono chiuse.
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