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Dolce Gabbana a Venezia è l’incertezza cronica che ogni evento patirà nel futuro

2 Settembre 2021
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Dovremo farci l’abitudine, finché campiamo. Il clima non è più quello di una volta e non ci sono più le mezze stagioni, come avrebbe detto nostra nonna. Sacra verità, ancor di più se lo raffrontiamo a questi ultimi tempi pazzi a livello climatico.

Dolce e Gabbana e la loro sfilata a cielo aperto a Venezia presa letteralmente a sassate dal cielo dispettoso di fine agosto ne sanno qualcosa. La kermesse del duo di stilisti è stata irrigata prima, durante la giornata dedicata alle donne, e mitragliata poi, quando è stato turno degli uomini.

La grandine alla sfilata di Dolce e Gabbana a Venezia

Bravi i modelli e le modelle a rimanere impassibili sullo scenario preparato per loro e gli abiti della maison, all’Arsenale di Venezia. L’arrivo della tempesta ha scatenato il putiferio soprattutto tra gli ospiti. Alcuni sono scappati seguiti dai loro assistenti portaombrelli, altri si sono limitati a coprirsi i capelli con i cuscini che avevano a disposizione per la seduta, oppure ne hanno approfittato per documentare tutto, come il cantante colombiano Sebastian Yatra.

 

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L’incertezza del meteo per gli eventi open air

Più del panico provocato dalla grandinata, il filmino pubblicato su Instagram mostra qualcos’altro, e non ci riferiamo a Vin Diesel che stoico resta e sale sul palco ad applaudire i modelli e il loro lavoro. Bensì a quello che potrebbe diventare il futuro degli eventi – moda, concerti, fiere e qualsiasi cosa – all’aria aperta: l’incertezza di un meteo sempre più estremo.

Il meteo pazzo

Caldo come i quasi 50 gradi toccati nel Siracusano – la temperatura più alta mai registrata in Europa – o grandinate violente come quelle che hanno devastato le automobili in autostrada tra Fidenza e Fiorenzuola o nel Milanese. E a quanto pare, è ormai troppo tardi per invertire la rotta. Dannazione! Il meteo dei prossimi anni sarà un promemoria per ricordare come Greta Thunberg avesse maledettamente ragione.

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