Dovremo farci l’abitudine, finché campiamo. Il clima non è più quello di una volta e non ci sono più le mezze stagioni, come avrebbe detto nostra nonna. Sacra verità, ancor di più se lo raffrontiamo a questi ultimi tempi pazzi a livello climatico.
Dolce e Gabbana e la loro sfilata a cielo aperto a Venezia presa letteralmente a sassate dal cielo dispettoso di fine agosto ne sanno qualcosa. La kermesse del duo di stilisti è stata irrigata prima, durante la giornata dedicata alle donne, e mitragliata poi, quando è stato turno degli uomini.
La grandine alla sfilata di Dolce e Gabbana a Venezia
Bravi i modelli e le modelle a rimanere impassibili sullo scenario preparato per loro e gli abiti della maison, all’Arsenale di Venezia. L’arrivo della tempesta ha scatenato il putiferio soprattutto tra gli ospiti. Alcuni sono scappati seguiti dai loro assistenti portaombrelli, altri si sono limitati a coprirsi i capelli con i cuscini che avevano a disposizione per la seduta, oppure ne hanno approfittato per documentare tutto, come il cantante colombiano Sebastian Yatra.
L’incertezza del meteo per gli eventi open air
Più del panico provocato dalla grandinata, il filmino pubblicato su Instagram mostra qualcos’altro, e non ci riferiamo a Vin Diesel che stoico resta e sale sul palco ad applaudire i modelli e il loro lavoro. Bensì a quello che potrebbe diventare il futuro degli eventi – moda, concerti, fiere e qualsiasi cosa – all’aria aperta: l’incertezza di un meteo sempre più estremo.
Il meteo pazzo
Caldo come i quasi 50 gradi toccati nel Siracusano – la temperatura più alta mai registrata in Europa – o grandinate violente come quelle che hanno devastato le automobili in autostrada tra Fidenza e Fiorenzuola o nel Milanese. E a quanto pare, è ormai troppo tardi per invertire la rotta. Dannazione! Il meteo dei prossimi anni sarà un promemoria per ricordare come Greta Thunberg avesse maledettamente ragione.
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