Fottutamente ecologico: la rubrica del lunedì

24 Maggio 2021
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Plastica: amica o nemica?

Negli ultimi anni si è sentito parlare molto del PROBLEMA DELLA PLASTICA. Ma dove sorge effettivamente?

Non si può negare che la plastica abbia migliorato la vita di milioni di persone, rendendola più semplice ed agevole. Alcuni campi, prima di tutti quello medico farmacologico non potrebbero operare con la stessa efficienza e sicurezza, senza le proprietà uniche di questo materiale.

La plastica non è il male, il modo in cui ne abbiamo abusato lo è.

Si possono trovare rifiuti plastici e microplastiche dalla cima del monte Everest (Microplastiche sull’Everest), alla Fossa delle Marianne (Plastica nella fossa delle Marianne), accumulati nelle pance di animali morti, fino alla placenta di donne in gravidanza (Microplastiche in placenta)

No, la plastica non sparirà

Non possiamo più permetterci di ritenere ovvia, scontata e normale l’enorme quantità di rifiuti che produciamo quotidianamente. La plastica non sparirà dalle nostre vite, ma l’utilizzo spropositato deve essere drasticamente ridotto.

Purtroppo, non ha ragione chi dice che le nuove tecnologie di riciclaggio risolveranno il problema permettendoci di essere inermi ed indifferenti di fronte ad esso. Sono inquinanti in termini di estrazione di carbon fossili ed emissioni di CO2, la produzione e il riciclo.

Solo tre su sette tipi di plastica possono essere riciclati, ma non più di due o tre volte, inoltre non tutto ciò che è riciclabile viene effettivamente riciclato: globalmente solo il 15% della plastica prodotta lo è (riciclo globale plastica).

In Italia ci sono diversi centri di riciclo, ma posso funzionare solo se:

•il cittadino esegue una giusta raccolta differenziata;

•i prodotti sono riciclabili in tutte le loro parti;

•la quantità da gestire è moderata

Tutto il resto finisce in discariche, viene disperso nell’ambiente o spedito in altre parti del mondo, dove non esistono restrizione per tutelare la salute dell’ambiente e delle persone.

La plastica non è il male…

…La nostra cecità nei confronti di questo problema lo è. La vera tragedia è la mancata abilità di visualizzare il bidone pieno di spazzatura e moltiplicare quella quantità per tutti gli abitanti della città, per tutte le città del mondo, per tutti i giorni dell’anno.

Certo, pensare di eliminare quasi completamente la plastica dalle nostre vite da un giorno all’altro è destabilizzante e stressante. È meglio viverlo come un processo a step, esplorando giorno dopo giorno quali sono le soluzioni alternative che possono diventare buone abitudini.

Perché se qualcosa diventa un’abitudine in un qualche momento della nostra vita sarà stata nient’altro che una scelta consapevole e diversa dal solito, diversa da tutte quelle prese prima, un PASSO in una direzione nuova.

Una svolta logica per un futuro incontaminato e pulito.

Nelle prossime uscite:

Il mantra delle 5 R, una linea di pensiero e azione che può aiutare ad orientarsi verso uno stile di vita sempre più sostenibile

Fanc**o i bicchierini del caffé. Il primo switch per una giornata ad un più basso impatto ambientale

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