Sono Giapponese! Lesson 55. L’educazione sessuale in Giappone: “non ci insegnano le cose pratiche!”
“Poca roba”: è la risposta da parte dei ragazzi giapponesi come valutazione dell’Educazione sessuale in Giappone: veramente ci mancano dei pezzi importanti?
Secondo quanto raccontato dalla fondazione Giappone, è in crisi l’educazione sessuale in Giappone, almeno quella rivolta ai ragazzi di scuola superiore, cioè all’età di 17-19 anni. “Non ci insegna le cose pratiche e, quindi, importanti.” Ma, qui mi sorge un dubbio. Ma secondo loro, cosa si intende per “le cose pratiche”? Mi son buttato, così, nell’analizzare il risultato apportato da quella fondazione cercando di capire meglio qual è il problema dell’educazione sessuale in Giappone.
Dunque, le prime cose veniamo a capire dal questionario sono:
Poco meno di un quarto ha già l’esperienza di “sesso completto”.
Tre quarti hanno paura di prendere eventualmente malattie sessuali.
Tre quarti ancora usano lo smartphone per “strisciarsi” (?).
Poi, 90% di loro pensano sia necessario evitare il concepimento.
Tra altre risposte varie, però, spicca questa risposta:
“Non ci serve tanto ciò che ci insegnano a scuola, media e superiore, come educazione sessuale in Giappone.” Così dicono poco meno di 60% dei ragazzi nipponici.
Ovviamente andiamo subito a vedere nel concreto cosa hanno detto. Innanzitutto, ce ne sono tanti che come valutazione dicono “Poca roba. Contenuti troppo ambigui. Scarsa concretezza. Zero zero.”
Attenzione! Questo non è quello che dicono in giro i tifosi delusi di qualche squadra di serie A che non gioca bene in un campionato.
Una valutazione praticamente dichiarata da una parte dei ragazzi all’età di 18.
A seguire, dicono:
“Bisogna pensare che alcune ragazze non avendo conoscenza sufficiente sul sesso, entrano in gravidanza non desiderata.”
“Magari ci insegnassero nel concreto come si fa il sesso!”
“Dovranno essere tolte idee negative di cui si parla spesso nei confronti del sesso.”
“Non ci insegnano i nomi delle parti dei genitali, siamo ignoranti a riguardo, non sappiamo come riferirci a queste.”
Come abbiamo visto di sopra, i ragazzi hanno in realtà non poca necessità in sé di sapere e capire una certa risposta “esatta”, ossia assicurata, sul sesso. Mentre invece, dallo stesso questionario emerge il fatto che tra scuole medie e superiori ce ne sono ancora alcune dove l’educazione sessuale in Giappone si dà in occasioni diverse tra i maschi e le femmine.
In Giappone, spesso queste cose qui, secondo gli anziani in particolare, devono essere nascoste perché le considerano clamorose. Da un altro punto di vista, però, una volta nascoste le cose vere, poi si trova spesso che solo le cose opposte, cioè sbagliate, escono fuori in giro, contaminando poi la mentalità dei ragazzi in modo nocivo.
Chissà come andrà a finire questo dibattito sull’educazione sessuale in Giappone. Io personalmente non spero che ci sarà un sano fichi-fichi per tutti! Ciaone!
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