Natale coi “Troncagni”: la saga di Chiara Ferragni sempre più a metà tra una soap turca e un cinepanettone
Cambiano i protagonisti, ma è sempre l’Italia dipinta dai Vanzina ad attrarre i fan della cultura pop. Ora al posto degli ex perfettissimi Ferragnez ecco arrivare Chiara con il millennial (1983) Giovanni Tronchetti Provera. E intanto FedEX rima contro
Se Fedez plaude a Vannacci come comunicatore, è alquanto probabile che stia ancora vivendo il momento di ribellione verso quello stile Ferragnez, familista e radical chic nel quale ha sguazzato per un po’. Del resto il rapper ex marito dell’influencer della rabbia ha fatto un mestiere e come ha subito notato la Soncini, è lui quello che ha ricominciato subito a fatturare, mentre lei già la scorsa estate sembrava aver bisogno di un’altra stampella famosa perché non il suo mestiere vacillava e continua a vacillare.
Lo stock di rabbia inespressa negli ultimi anni sembra bello ricco nell’armadio di Fedez: l’ultima canzone è vetriolo per l’ex moglie. Ospite del format “Real Talk” su YouTube ha deciso di lanciare sassate in rima. E chi meglio di Myrta Merlino, la regina del gossip, per iniziare? “Ogni ca**o della mia vita diventa un ca**o di stato”, ha rimato, lasciando intendere che, in fondo, non gli dispiacerebbe vedere la Merlino fare un servizio sul suo pisello depilato. Ma Buon Natale!
Ovviamente Chiara Ferragni e il suo attuale compagno, Giovanni Tronchetti Provera hanno avuto il loro pacchettino regalo: «Chi perde un marito poi trova un tesoro», ha cantato Fedez. E poi, sì diciamo che con il tema salute&senso di colpa non c’è andato leggero anche questa volta. «Amore, ricordati sentimenti un po’ tossici, per te avrei dato anche un rene, ma mi hanno già tolto un po’ troppi organi».
E come se non bastasse, Fedez ha mazzolato il sindaco di Milano, Beppe Sala, con «Milano brucia, uno stupro ogni 20 ore. Beppe Sala, un influencer con la fascia tricolore». Una citazione di Milano is burning (Frangetta, Club Dogo, 2007)?
Insomma amore, rabbia, alta borghesia, ragazzi di strada, una infallibile ricetta da soap opera turca stile Terra Amara, se non fosse per il lato ridicolo e trash di tutta la faccenda, la classe agiata che riabilita Biancaneve dopo gli incantesimi, le mele avvelenate dei social media manager e il ragazzo che cantava Senza Pagare di nuovo per strada a fare i conti con la sua ineluttabile profezia autoavverante.