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5 motivi per vedere la serie tv di Netflix Fleabag e poi rimpiangerla tantissimo

7 Marzo 2020
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Sono passati due anni dalla seconda stagione di Fleabag, serie tv di Netflix, e in mancanza di una terza possiamo solo aggrapparci ai ricordi.

Per chi non lo sapesse è la storia di una trentenne che si barcamena tra il semifallimento della sua caffetteria e delle sue relazioni amorose ma che sa affrontarle con dissacrante ironia e sarcasmo.

Ecco quindi 5 buoni motivi per andare a rivedere la serie oppure per scoprirla, se ancora non l’avete vista (malissimo).

  1. La rottura della quarta parete. Bella novità, direte voi. Eppure il fatto che Fleabag (Phoebe Waller-Bridge) sin dalle primissime sequenze del primo episodio parli con te, spettatore, ti catapulta immediatamente dalla sua parte. Anche se ti senti irritato, anche se non avrai mai il coraggio di rispondere male a qualcuno come fa lei, inizi a empatizzare con questa donna che guarda i porno col fidanzato addormentato accanto e poi lo nega con nonchalance.
  2. La sorellanza. Fleabag ha una sorella odiosa, Claire. In carriera, magra come un chiodo, tendente all’isterico, Claire ha il raro dono di dire cose irritanti e far girare tutto attorno a sé. Si accorgerà mai di avere una scopa lì dove non batte il sole? Forse sì, forse no. Ma la cosa incredibile è che il legame tra sorelle resiste anche alla stronzaggine (di entrambe) e alla fine ci fa pure sorridere.
  3. La matrigna. Non so cosa ne pensiate voi ma, secondo me, Olivia Colman ha un talento per interpretare ruoli odiosi (principalmente regine, come Elisabetta I nella serie tv The Crown o la regina Anna Stuart nel film La Favorita). In Fleabag è la madrina-matrigna. Colei che, non appena morta la madre di Fleabag, si prodiga per consolare il povero vedovo, irretendolo con mille moine. La madrina-matrigna è anche una “grandissima” artista, anche se questo non le impedisce di essere priva di qualsivoglia tatto o comprensione umana. Per fortuna le vie della vendetta filiale sono infinite, e nella serie assumono le sembianze di un piccolo busto dorato che viene trafugato più e più volte alla carissima matrigna da Fleabag e sorella.
  4. Boo e i porcellini d’India. Come dimenticare Hillary, il porcellino d’india? Ma soprattutto come dimenticare Boo, l’amica del cuore morta per sbaglio? Grazie alla simpatica bestiola la protagonista rievoca i momenti migliori della sua amicizia con Boo e mostra tutta la sua fragilità.
  5. La storia d’amore migliore di sempre: quella impossibile. Poteva la nostra Fleabag accontentarsi di un amore lineare e noioso? No, lei si innamora di un prete (interpretato da Andrew Scott). Poteva trovarne uno protestante e invece no! È un prete cattolico. Ciò non le impedirà di perdere la testa, aprirgli la porta in lingerie e impermeabile e di regalarci alcuni dei momenti più belli della serie.

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