Le 5 “R” del pensiero ecologico.
I mantra utili per orientarsi a uno stile di vita sano e sostenibile ispirati dalla guru del ZERO WASTE Bea Johnson.
REFUSE
Rifiuta
Rifiuta ciò che non ti serve. Impara di dire NO. No ai volantini di plastica, no alle cannucce, no ai sacchetti monouso. Sappiamo che è difficile, ma bisogna imparare a dire no anche alla bibita in omaggio con il menù pranzo se hai già la borraccia. No ai souvenir impacchettati, no all’ennesimo giocattolino di bassa qualità e proveniente da chissà dove, no ai gadget inutilizzati che giacciono in fondo al cassetto per l’eternità. Penne, portachiavi, adesivi e magliette… Ne abbiamo davvero questo disperato bisogno?
Il concetto è più semplice di quanto si pensi. Quando compriamo o accettiamo il prodotto che ci viene offerto creiamo un vuoto che sarà riempito immediatamente dal gadget o dalla cianfrusaglia successiva. Questa nostra scelta spinge una reazione a catena che alimenta la produzione di un oggetto – davvero non necessario – la cui sorte è quella di essere rimpiazzato immediatamente dopo l’acquisto.
Utopico ma vero: se tutti smettessero di comprare avocado provenienti dal Messico l’Italia non importerebbe più questo frutto dal Messico.
REDUCE
Riduci
Riduci i consumi. Che si tratti di vestiti, prodotti per la casa, per la cura del corpo, utensili per la cucina, trucchi, apparecchi elettronici, oggettistica. Prima di comprare pensa.
Mi serve davvero? Sì.
Mi serviva anche ieri? No.
Aspetto.
Mi serve ancora? Sì.
Lo posso noleggiare? Me lo posso far prestare? Qualcuno a cui non serve più me lo regalerebbe? No.
Posso comprarlo usato? No.
Allora compra nuovo, ma di qualità. Prenditi cura di quello che possiedi e opta per prodotti che non dovrai sostituire in poco tempo. Il recupero delle materie prime, la produzione, il trasporto, la distribuzione, la gestione dei rifiuti e l’eventuale riciclo non sono mai azioni totalmente sostenibili. Per questo motivo dobbiamo abituarci a dire NO alle cose superflue e imparare a capire cosa davvero ci serve e cosa invece desideriamo e basta.
REUSE
Riusa
Riusa ciò che non è necessariamente destinato a essere scartato. Ripara i vestiti, gli oggetti. Se non sono più adatti alla loro funzione, reinventali. Non buttare le vecchie magliette, usale come stracci, panni per la polvere. Anche la tovaglia macchiata o rovinata, perché non tagliarla per creare dei fazzoletti di stoffa? Usa i barattoli di vetro al posto dei contenitori di plastica per conservare il cibo in frigo, e lascia perdere i materiali in cartoleria per far giocare i bambini: usa bottiglie, bicchieri, cordini, giornali, riviste: gioca ecologico!
Reinventa facendoti trasportare dalla creatività.
RECYCLE
Ricicla
Ricicla ciò che non può essere riutilizzato, riparato o reinventato. Attenzione con la differenziata, presta particolare cura ai prodotti speciali come elettronica, pile, olio usato, toner finito… Questi sono da separare dai rifiuti comuni per essere raccolti e smaltiti in centri di riciclaggio specifici.
Essere sostenibili non significa riciclare di più, ma riciclare di meno, poiché si decide a monte di comprare sempre meno e di utilizzare sempre di più. In questo modo diminuisce drasticamente la quantità di rifiuti destinati eventualmente al riciclaggio.
ROT (decomposizione)
Compostare
Composta rifiuti organici. Chi vive in campagna o coltiva il proprio orto già lo sa: l’umido non si butta mai, ma si usa per fare il compost. Se vivi in città e non hai questa opzione, differenzia propriamente l’umido. Quando i rifiuti organici finiscono dove non dovrebbero, tipo in discarica, o non vengono gestiti in modo adatto, producono metano. Questo gas serra permane nell’atmosfera per 30 anni e ha un potere di riscaldamento 25-30 volte più alto rispetto alla CO2.
Raccogli l’umido in sacchetti compostabili e, se usi quella della frutta al supermercato, ricordati di togliere l’etichetta adesiva posizionandola sui manici -che si rompono facilmente, di solito- così che sia più facile da rimuovere prima di buttare il sacchetto.
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