Il 13 luglio 2023 si festeggia la Giornata Mondiale delle patatine fritte, uno dei cibi più amati al mondo senza ombra di dubbio. Croccanti, gustosissime, abbinabili a qualsiasi cosa, le patatine fritte risolvono ogni situazione e sono un grande rimedio contro le bad vibes a qualsiasi ora del giorno e della notte.
Da sempre conosciute per la loro croccantezza e il loro gusto inconfondibile, le patatine fritte continuano a essere uno dei contorni più gettonati al mondo. La Giornata Mondiale a loro dedicata vuole celebrarle e rendere loro omaggio. Sapevate che le loro origini non sono francesi ma belghe?
La leggenda racconta che furono gli abitanti del paese di Namur, in Belgio, a inventare le note fries: siamo più o meno nel XVIII secolo quando i pescatori, durante i freddi inverni di stagione, decisero di sostituire il pesce con delle favolose fettine di patate fritte nell’olio. Una scelta che, col senno di poi, si è rivelata formidabile!
La Giornata Mondiale delle patatine fritte è però un’idea degli Stati Uniti, uno dei paesi in cui il suo consumo è nettamente superiore rispetto agli altri. La grande festa si è poi espansa a macchia d’olio e ogni 13 luglio tutto il mondo celebra le French Fries (poco french in realtà, ma pare siano stati i soldati americani arrivati in Europa durante il primo conflitto mondiale a declinarle in questo modo): resistere è pressocché impossibile.
La Giornata Mondiale delle patatine fritte ci racconta di un simbolo immortale: le fries conquistano tutto e tutti
Le patatine fritte rimangono uno degli alimenti più consumati al mondo: ogni italiano in media consuma circa 87 kg di patate l’anno, mentre gli inglesi ne consumano circa 102 kg e i bielorussi 113 kg. La media mondiale? Circa 31 kg l’anno: un bel numero, no?
Al di là delle percentuali e delle temperature dell’olio, le patatine fritte sono diventate nel tempo un vero e proprio simbolo culturale. La loro identità è scalfita nella mente di ogni persona ed è letteralmente impossibile non associare la parola al gusto. Un po’ come quando si va al Mc Donald’s e immediatamente si riconosce il profumo delle fries senza averle sotto al naso. Per non parlare poi delle differenze all’assaggio: ci sono patatine fritte e patatine fritte, ogni fast food ha le sue e sono tutte riconoscibili a distanza.
I commercial ce le raccontano sempre perfette: se dovessimo essere tecnici parleremmo infatti di pubblicità sostanziali, in cui il soggetto protagonista è raffigurato talmente nel dettaglio da sentirne quasi il profumo, la consistenza e il sapore. La croccantezza è obbligatoria e deve trasparire anche attraverso lo schermo: senza croccantezza non c’è patatina fritta.
L’iconicità delle patatine fritte ha colpito anche il mondo del fashion system, così come quello del cinema: «Ciao, per favore vorrei un cheesburger, patatine fritte grandi e un cosmopolitan». Così la frase di Carrie Bradshaw di Sex & The City è diventata virale e lo è ancora oggi, a distanza di 25 anni. Virale come alcuni capi e accessori sfoggiati in passerella da grandi brand di alta moda: ci ha pensato Moschino, ci ha pensato Judit Leiber Couture (ve la ricordate la borsa indossata da Kim Kardashian a mò di prozione di patatine del Mc, vero?), ci ha pensato Balenciaga e ci ha pensato anche Tiffany e ci hanno pensato tantissimi marchi top. Culturalmente parlando le patatine fritte diventano una grande fonte di ispirazione su più fronti e la loro immortalità è già segnata.
Non può essere il 13 luglio per sempre? Forse no, quindi godiamocelo oggi, tra una patatina e l’altra.