Senza limiti, il futuro sarà “plasticoso” come questo video di Greenpeace

19 Maggio 2021
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Limiti.

Greenpeace dimostra con un video come il genere umano fatichi a rispettare i propri limiti e quelli dell’ambiente che lo circonda: per questo produce plastica e ne consuma come se non ci fosse un domani. Come se questa generazione fosse l’ultima a dover vivere sulla Terra, per lo meno così come la conosciamo.

Il video di Greenpeace sulla plastica con Boris Johnson

 

Greenpeace denuncia l’export di plastica in Uk

Didascalico, il video pubblicato dagli attivisti del Regno Unito ricorda come ogni giorno la nazione guidata da Boris Johnson spedisca 1.800 tonnellate di rifiuti in plastica verso altri stati del mondo come Turchia e Malesia.

Una montagna di plastica ben rappresentata nella ricostruzione operata dallo studio creativo Birthplace attraverso la società di produzione Park Village e con la partnership di Method & Madness.

Le conseguenze di questa plastica “esportata”, purtroppo, non è diversa da come ce la immaginiamo: inquinamento negli oceani e dell’aria. Pensate che molte delle 688mila tonnellate cedute ogni anno vengono date al macero: causando un’emergenza non solo ambientale ma anche sanitaria per le popolazioni locali.

Nello spot di Greenpeace Uk – titolato “Wasteminster. A Downing Street Disaster” – tutta quella plastica resta in casa.  Proprio lì dove il primo ministro inglese Boris Johnson e l’ex segretario per l’ambiente Michael Gove hanno promesso alla Nazione di ridurre la plastica. Senza svelare davvero cosa ci fosse dietro.

Greenpeace Italia: «Basta alla plastica monouso»

Questo problema, tanto caro ai millennial, come ben sappiamo, riguarda l’intero Pianeta. «Oltre al Regno Unito tante altre nazioni europee, inclusa l’Italia, continuano a inviare ingenti quantità di materie plastiche non riciclabili in Turchia e in altre nazioni del Sud del mondo non dotate di impianti adeguati per il trattamento e con norme ambientali non rigorose», commenta Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia.

«Ciò – spiega – genera impatti devastanti nei paesi di destinazione con gravi conseguenze ambientali e per le comunità locali. Questa è una delle tragiche conseguenze dell’enorme produzione di plastica monouso che soffoca i mari e il Pianeta. Le grandi multinazionali come Coca Cola, Nestlé e Pepsi – accusa Ungherese – continuano ad alimentare questa crisi e a fare enormi profitti, grazie soprattutto all’inazione dei governi. È il momento di dire basta alla plastica monouso».

 

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