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Scontro all’ultimo neurone: Millennial renziani vs Millennial salviniani

23 Settembre 2019
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È una questione di onestà intellettuale. Se sei una persona mediamente istruita, con un minimo di valori e cultura, non puoi assolutamente ritenere credibile la politica italiana. Se sei un millennial, se sei nato negli anni Ottanta, hai visto tutto e un po’ di scorza te la sei fatta. Sai che la tua vita, le istituzioni, lo sviluppo, sono guidati da una classe politica in cui cambiano alcune facce ma non cambia mai niente, in cui non ci sono progressi.

L’espressione per cui la politica è ormai lontana dalla realtà è un luogo comune, verissimo. O meglio: la politica è vicina a una realtà che non riguarda noi elettori, ma la politica stessa. Una realtà che serve a perpetuarla, a legittimarla, in cui gli elettori sono gli ignari sostenitori del sistema che li opprime.

Oggi il millennial ha solo tre scelte: 1) votare Matteo Astenersi 2) votare Matteo Renzi 3) votare Matteo Salvini.

 

Matteo Astenersi

Facile. Forse saggio.

 

Matteo Renzi

Nessuna persona degna di rispetto che conosco voterebbe per Renzi. Sembra una figura fatta apposta per resuscitare lo spirito di sinistra dei nostri genitori (gli unici che conosco che votano PD). Loro si esaltano solo perché dicono: c’è QUALCUNO a sinistra. Quel qualcuno ha il merito di avere un volto e un nome popolari dopo decenni di musi lunghi e anonimi come Fassino.

Poi è la roba meno di sinistra del mondo, ma per i nostri genitori è collocato nell’inconscio e questo li rassicura. Renzi rappresenta il vertice più alto di una piramide sociale in cui una nullità può ottenere il potere. Abbiamo avuto varie manifestazioni in Italia di questo fenomeno, molte di cui famose. Tipo, che ne so, Iva Zanicchi e Cicciolina in parlamento, ma Renzi è senza dubbio il caso più eclatante.

Privo di tutto, anche della faccia giusta per presentarsi, somiglia a un ragazzo con  una sindrome di superiorità patologica, il classico esaltato, che nonostante tutto riesce a sottomettere chi lo sottovaluta. La sua vita politica è fatta di attentati, in pratica riesce a esistere solo quando tiene per la gola chi gli è amico, prima circuendolo con quella sua aria cazzona da spara-balle da bar, poi vampirizzandolo e abbandonandolo morente come ha fatto con Letta e col PD. Italia Viva, la sua creatura, rappresenta il culmine del Renzi Pensiero: il nulla. Nemmeno il nome vuol dire un cazzo e pare copiato da Forza Italia.

 

Matteo Salvini

Il Capitano è una figura cardine per capire il nostro tempo. Salvini è il Marylin Manson degli intellettuali italiani. Li stuzzica, è il loro nemico pubblico nr.1, il loro anatema. Al tempo stesso è il sogno proibito di chiunque non ne può più del poletichese ma non ha il coraggio di dichiararsi salviniano per la paura di essere socialmente emarginato.

In realtà un salviniano è più vicino a un millennial di sinistra di quanto non lo sia un renziano. Ma nell’immaginario collettivo, nella “narrazione” della politica sui giornali se sei un leghista sarai un rozzo brianzolo che parla in dialetto e alleva le pecore. Una persona colta di destra non si è mai vista, quindi non esiste. Essere Salviniano è il più grande atto di ribellione ai propri genitori per un millennial colto.

Al tempo stesso si tratta forse di un falso Capitano. Salvini è troppo simile a noi. Ha quella faccia da lavoratore interinale, da ragazzo che guida il muletto e fa il corso sulla 626, da ispettore scolastico di provincia, da rappresentante del Folletto o da tabaccaio con il poster dell’Inter dietro il bancone. Salvini è identico a tutti quei tipi che hai incontrato sulla tua strada che hanno la tua età ma che stanno da dio. Non gliene frega niente di ciò che pensano gli altri, non si fanno menate ad essere brutti o indossare il borsello, godono solo col calcio e le pizzate con gli amici.

E i grillini?

Ora, avremmo anche potuto analizzare gli elettori del M5S ma non avevo voglia di intripparmi dietro a cercatori di UFO, tuttologi, , rompicoglioni vari, studenti e boccaloni che credono a tutto. Poi lì non c’è il leader in quanto Grillo non si può votare, Di Maio è inchiavabile e Di Battista è talmente fuori di testa che manco loro hanno le palle per candidarlo. Senza Leader un partito muore.

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