L’incendio di Notre Dame de Paris e i legami con Victor Hugo, per ignorantoni

15 Aprile 2019
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Se nel film il messaggio è un ammonimento a non giudicare le persone in base all’aspetto fisico, nel romanzo di Notre Dame de Paris l’amore dello scrittore è tutto per la cattedrale

Mentre ancora non conosciamo i veri motivi che hanno causato l’incendio di Notre Dame, è impossibile non pensare a quella parola ANÁΓKH, in caratteri greci, ma chiaramente vergati con calligrafia gotica.

L’incendio di Notre Dame de Paris

Fu questa parola che indica il destino, il fato, a fulminare un autore romantico, Victor Hugo: provò senso di tristezza e di ineluttabiltà.

Aveva appena 29 anni, Victor Hugo quando scrisse uno dei suoi romanzi più belli, Notre-Dame de Paris. Dove racconta la tragica storia della giovane e dolce zingara Esmeralda e del viscido arcivescovo Frollo che tenta di sedurla.

E poi c’è lui, il famigerato gobbo di Notre Dame, un campanaro deforme di nome Quasimodo innamorato cotto della gitana.

La fustigazione di Quasimodo e le cure di Esmeralda

In queste ore, mentre crolla questo simbolo citato in mille romanzi e dipinti, al millennial viene in mente il film Disney, Il Gobbo di Notre Dame. uscito in Italia nel dicembre 1996 anno cruciale per la formazione della generazione Y.

La locandina del film Il gobbo di Notre Dame uscito in Itale nel 1996

Alla fine del film, il gobbo lotta contro il perfido Frollo per salvare la sua amata Esmeralda. Ed è proprio il coraggioso Quasimodo, protagonista dell’immortale storia d’amore di Notre Dame che durante la fase più drammatica dell’incendio della cattedrale si è trasformato nel soggetto di una campagna social inconsapevole.

L’immagine virale che ha fatto il giro del mondo il 15 aprile 2019

Un’artista di nome di Cristina, a pochissime ore dalla tragedia, ha dato vita ad un meraviglioso disegno diventato simbolo dell’incendio a Notre Dame.

Nello schizzo, diventato virale, c’è Quasimodo che abbraccia la sua cattedrale dove ha vissuto tutta la vita.

Anche nel film come nel romanzo, l’epilogo è drammatico, con il deforme Quasimodo che si lascia morire tra le braccia dell’amata Esmeralda ormai defunta.

Il didascalismo pedante della Disney fa danni non solo umanizzando animali feroci (così poi i bambini vanno a rompere le palle alle madri di orsi e cinghiali e rischiano la vita), ma anche con la letteratura ottocentesca.

Se nel film il messaggio è un ammonimento a non giudicare le persone in base al proprio aspetto fisico, nel romanzo di Notre Dame de Paris l’amore dello scrittore è tutto per la cattedrale e per quel che rappresenta.

Un atto d’amore scaturito dalla scritta destino e dal senso di inadeguatezza di Victor Hugo nei confronti dell’epoca, quando, ancora ebbro della Rivoluzione, il popolo considerava le chiese luoghi brutti e simbolo del potere clericale.

Fu il libro di Hugo, quella volta, a salvare la cattedrale di Notre Dame de Paris dalla demolizione già prevista dalle autorità. Insieme a una campagna di sensibilizzazione che lo scrittore portò avanti credendoci.

Quasimodo appollaiato su una garguglia (gargoyle)

Il successo del libro portò infatti alla Cattedrale di Notre Dame migliaia di visitatori, che cercavano di capire da dove Quasimodo si fosse buttato per salvare Esmeralda.

Ma questi pellegrini mediatici ante litteram rimanevano delusi. Trovavano una chiesa sull’orlo del collasso, e capirono il vero messaggio di Hugo: la bellezza e la potenza di Notre Dame dovevano rimanere vive.

Ma il 15 aprile 2019, oggi, abbiamo avuto la prova che quella scritta in greco goticizzato, destino, si può riappropriare del potere di agire indisturbata a dispetto degli umani sforzi

La prima pagina del libro di Hugo

Guarda: il trailer del film Notre Dame de Paris (1956)

 

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