L’intelligenza artificiale entra nel porno: dovremmo essere contenti?
Come l’intelligenza artificiale è entrata nel mondo della pornografia
Il mondo della tecnologia sta facendo passi da gigante in ogni campo; le capacità dell’intelligenza artificiale sono innumerevoli e stanno arrivando letteralmente ovunque. Dopo l’arte, la musica e il tanto amato mondo dei manga, l’Ai è riuscita a sfondare le porte del porno: ma siamo realmente pronti a tutto ciò?
Text-to-image: dall’arte al porno in un batter di clic
Il potenziale dell’intelligenza artificiale è incredibile: i programmi text-to-image sono in grado di produrre immagini originali a partire da un testo scritto e, stando alle ultime notizie, questa attività sta conquistando il mondo del porno alla velocità della luce.
La pornografia diventa l’elaborazione visiva di una combinazione di parole scritte da un utente dietro lo schermo, la messa in pratica di una fantasia sessuale che però, troppo spesso, viola la privacy e alimenta gli stereotipi già esistenti nella società.
Tra i programmi text-to-image più famosi emergono Dall-E, Crayon, Midijourney e Stable Diffusion, ormai diventati accessibili a chiunque (alcuni necessitano di iscrizione), ma in ogni caso già fortemente utilizzati per realizzare immagini pornografiche.
Non solo: accanto alla diffusione di piattaforme text-to-image, sono emersi forum collegati, dei quali il più utilizzato attualmente è Unstable Diffusion, presente sul sito di Discord. Basti pensare che gli operatori del forum si stanno muovendo per costruire un vero e proprio business grazie ai sistemi Ai per generare immagini porno. Pare, infatti, che il sito stia raccogliendo una cifra pari a 2000 dollari al mese, ma le piattaforme con il medesimo scopo sono numerose e tutte, ahimè, senza alcun tipo di controllo.
Per quanto l’Ai facesse già parte del mondo del porno, bisogna però specificare che i programmi recenti, nettamente più moderni, hanno affinato la qualità, realizzando immagini quasi perfettamente uguali alla realtà, ma altrettanto pericolose dal punto di vista della privacy: le conseguenze dell’Ai nel porno, infatti, non sono assolutamente da sottovalutare.
Mage e Pornpen: i programmi con Ai specializzati nella creazione di immagini pornografiche
Tra i programmi interamente dedicati alla realizzazione di immagini pornografiche ci sono loro: Mage e Pornpen.ai, dove quest’ultimo è senza dubbio quello che va per la maggiore. Su Pornpen gli utenti hanno la possibilità di selezionare una serie di categorie e di aggiungere tag specifici volti a creare la figura pornografica immaginata: un po’ come creare un Sim, ma in versione porno non controllata.
Oltre a scegliere le caratteristiche fisiche preferite (seno, lato B, corporatura, capelli, etc.), Pornpen offre la possibilità di scegliere anche la nazionalità della figura rappresentata e la location in cui questa apparirà: una messa in scena cinematografica, ma senza cinema e, diciamolo chiaramente, molto spesso anche senza consenso.
Sapete che chi sta dietro queste piattaforme riesce a realizzare immagini pornografiche utilizzando ritratti di persone comuni o di celebrità (vedi la sezione apposita su Pornpen) senza che queste abbiano dato la loro approvazione?
Non si tratta di un gioco erotico, tantomeno di una valvola di sfogo sessuale goliardico: in casi come questo si viola la privacy di persone reali che non hanno dato l’ok per vedere la loro faccia virtuale su un corpo nudo, sessualizzato, mentre consuma rapporti o è in procinto di praticare una fellatio.
La pericolosità di queste immagini e la facilità con cui esse possono essere create e sfruttate è grave, oltre che agghiacciante. Si rischiano risvolti psicologici pesanti, per non parlare della possibilità di revenge porn, altro buco nero della nostra società.
La pornografia e le sue controversie: ora ci si mette anche l’intelligenza artificiale
Se prima ci si interrogava sul profondo divario tra pornografia e realtà (che non coincidono mai, per la cronaca, almeno nel porno mainstream), ora ci si interroga sull’assurdo, ma a quanto pare assai diffuso, binomio porno e intelligenza artificiale.
Che il mondo della pornografia difficilmente rispecchi la realtà è assodato, a maggior ragione se ci si riferisce ai siti mainstream per eccellenza. Corpi perfetti, pelle uniforme, nessuna imperfezione, genitali disegnati, muscoli e stereotipi talmente vecchi da emanare l’odore della naftalina.
E dunque, in un mondo già pieno di stereotipi, di finzione e di fantasie sessuali estremizzate, c’è davvero bisogno di creare piattaforme Ai dedicate alla creazione di immagini pornografiche? Il desiderio di dare libero sfogo alle proprie fantasie sessuali, la maggior parte delle volte tramite immagini non consensuali, supera realmente il senso di rispetto verso il prossimo? Siamo davvero arrivati al punto in cui provare piacere di fronte a un’immagine virtuale, magari con il volto di una vip internazionale o con il volto della ex compagna di classe del liceo, sia più importante del pensare alle conseguenze negative che tale azione possa avere?
Il desiderio di vedere realizzate virtualmente le proprie fantasie supera il concetto di privacy e di dignità verso l’altro? O meglio, verso l’altra, dato che si tratta perlopiù di immagini femminili.
La pornografia non è il male, ma la diffusione di materiale non consensuale è inaccettabile
La tecnologia fa passi da gigante ogni giorno, porno o non porno che sia. Sui principali siti dedicati alla fruizione di materiali pornografici vediamo intere sezioni legate al mondo dei cartoon, degli hentai, della realtà virtuale. Ora, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, creare materiale pornografico è diventata la quotidianità.
Tuttavia, l’attenzione è sempre la prima cosa: ok la tecnologia, ma il rispetto della privacy deve esistere sempre. Il sesso è una forma d’arte e come tale va rispettata, realtà nuda e cruda o mondo virtuale e artificiale che sia. Permettersi di giocare sulle proprie fantasie a discapito degli altri non solo è illegale, ma è anche terribilmente squallido.