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Festeggiamo il Primo Maggio con la classifica delle 50 migliori aziende in cui lavorare in Italia

1 Maggio 2021
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Classifiche del genere sono spesso simili tutti gli anni ma il covid è stato rivoluzionario nel mondo del lavoro, una sorta di suffragetta non chiesta. Sarà riuscito il virus a stravolgere la piramide della qualità del lavoro o ha rivoluzionato solo il nostro modo di lavorare?

Il timore di chi realizza questo studio, ovvero Great Place To Work, era chiaro. Se la paura della pandemia ha colpito tutti questa paura avrà sicuramente influenzato anche la sfera aziendale. Quindi tutti percepivano nell’aria un peggioramento nel modo di percepire la propria azienda. Invece la fiducia verso le proprie aziende è in crescita, dato per giunta che combacia con quelli internazionali.

Basta lavorare dal divano?

Ecco un dato: la qualità del lavoro nella propria azienda è, in media, aumentata del 2% tra il 2016 e il 2019; nell’ultimo anno invece ha fatto segnare un +4%.
Basta regalare una sedia comoda ai propri dipendenti? Mente sana in corpore sano.

Sicuramente, infatti le aziende si sono prese cura del benessere mentale dei propri dipendenti. Il burnout con il lavoro da casa è aumentato.

Le donne, ci racconta Andrea Montuschi (presidente di Great Place to Work) nell’evento in cui sono stati annunciati i vincitori, hanno sofferto di “ansia da specchio” vendendosi riflesse in cam. In più hanno vissuto male anche il fatto di non poter decifrare i segnali non verbali dei colleghi, abilità in cui sono maestre.

Sì ma la classifica delle aziende?

Ecco la cosa più interessante è che molte delle aziende finaliste gli scorsi anni sono ancora lì, sì cambiano di posto, scendono e salgono dal podio, ma restano le aziende che più hanno fatto per i dipendenti. Questo dimostra che covid o meno, se l’azienda si impegna per tutelare i propri talenti e il capitale umano lo fa anche in una situazione di crisi e quando le modalità cambiano.

Altro dato rilevante è che in media le aziende italiane nell’ultimo anno hanno segnato un -11,6 punti percentuale nel profitto. Le aziende vincitrici al contrario hanno segnato un +7,6% nonostante tutto, un numero poderoso di questi tempi.

I leader hanno ascoltato e cominciato a interagire maggiormente con i dipendenti, vuoi il maggiore tempo dovuto a minor spostamenti o il fatto che entrare in una chat virtuale è più facile che non farlo in una sala riunioni.

Bisogna imparare a raccontare il lavoro per attrarre le persone e i talenti nella propria sede lavorativa, non è solo lo stipendio a fare la differenza.

In classifica sono state escluse le startup, numeri troppo in continua evoluzione, se comunque vi interessa lavorare per realtà dinamiche e giovani vi invitiamo a dare un’occhiata all’altro studio di Great Place to Work, nel nostro articolo dedicato alle aziende migliori in cui lavorare se sei un millennial.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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