Vi spiego che lavoro fa un social media manager

21 Aprile 2021
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Quella del social media manager è la figura centrale per la comunicazione e l’informazione indirizzata verso qualsiasi tipologia di attività.

Secondo stime nemmeno troppo recenti, ci sarebbero oltre 50 milioni di pagine business che raccolgono oltre due miliardi e mezzo di commenti ogni mese. Per questo motivo non ci si può permettere il lusso di improvvisare. Mai.

Occorre una gestione efficace delle pagine e dei contenuti condivisi, il coinvolgimento della fanbase, la capacità di risolvere in tempo reale eventuali “crisi”. Questi sono solo alcuni degli aspetti fondamentali per chi ha intenzione di investire sui social e su una strategia digitale coerente. Per farlo è necessario affidarsi a professionisti.

Chi è il social media manager

Quella del social media manager è la tra le “nuove professioni” più richieste sul mercato digitale, per questo motivo le aziende investono budget cospicui per assicurarsi social media skill al proprio interno. Secondo uno standard abituale fedele al classico “bè ma che ccce voò?”, si tende a credere che la figura del social media manager sia quella deputata a postare su Facebook o Instagram, o a rispondere a quale commento e nulla più.

Niente di più sbagliato.

Curare i canali social di un’azienda, un ente, un’associazione o qualsiasi altro soggetto pubblico, infatti, significa mettere in gioco non solo conoscenze tecniche (rispondendo a specifiche domande, come: quali sono i tool migliori per la propria strategia digitale, come si calcola il ritorno sopra gli investimenti e come fare per massimizzarlo, quali sono le scelte di contenuto che premiano il coinvolgimento delle community), ma anche una serie di soft skill che hanno a che vedere, per esempio, con le dinamiche delle interazioni umane e i rapporti interpersonali.

Cosa fa un social media manager

Che sia responsabile di pagine con migliaia di follower o che si occupi di gestire la pagina Facebook della ferramenta del paese, insomma, un social media manager non può prescindere, a sentire gli esperti, da queste 10 “mansioni” fondamentali:

  1. Sviluppare una social media strategy: prima di cominciare a postare occorre infatti capire l’obiettivo che desideriamo raggiungere. Occorre stabilire se si vuole incrementare l’attenzione su un brand o semplicemente implementare il traffico verso il proprio sito ufficiale. Stabilire gli obiettivi e provare a perseguirli è indispensabile.
  2. Rendere protagonista l’artista o il brand: i canali social e i contenuti ospitati al loro interno devono rispecchiare completamente e al meglio l’immagine e i valori del brand o della band o dell’artista che andremo a promuovere.
  3. Pianificare e programmare: Un social media manager che si rispetti non vorrà mai lasciare nulla al caso e al momento. Meglio, quindi, pianificare il proprio calendario editoriale, almeno su una base mensile che tenga conto di festività, occasioni speciali, lancio di prodotti o promozioni, etc.
  4. Rispondere sempre a commenti e messaggi: perché purtroppo esiste una tendenza che fa sì che i tassi di risposta a commenti, messaggi, menzioni, tag degli utenti da parte delle pagine ufficiali sono quasi sempre bassissimi. Il risultato? Ci si limita a utilizzare pagine Facebook, account Twitter e simili come fossero vecchi canali unidirezionali. Un buon social media manager deve assicurarsi, allora, di rispondere a qualsiasi commento o messaggio ricevuto ed entro un arco di tempo ragionevole.
  5. Percepire la rete: Non si tratta solo di accontentarsi di piccole vanità come il numero di like alla pagina. Si tratta di tenere conto, per esempio, delle conversazioni in cui il proprio brand è coinvolto spontaneamente.
  6. Gestire i propri follower: sarebbe importante organizzare gli utenti in liste, in modo da riconoscere gli influencer e i leader d’opinione, media, clienti “fedeli”, ecc. ma in ogni caso se il budget lo permette, è sempre preferibile affidarsi a community manager che conoscono meglio di tutti gli altri le dinamiche di relazione tra fan di una pagina e utenti social.
  7. Fare Social media Advertising: perché non si vive di solo marketing. Per questo un social media manager che si rispetti deve essere in grado di pensare anche a un investimento strategico in ads che consenta di massimizzare i risultati con budget spesso tutt’altro che alti.
  8. Puntare sulla strategia dei contest e dei premi: Lo dicono i numeri. Organizzare contest a premi, può rivelarsi spesso una strategia social piuttosto riuscita.
  9. Monitorare i propri risultati: Lo si può fare producendo un report su base mensile, per esempio. È un modo per vedere quali obiettivi sono stati già raggiunti e cosa, invece, c’è ancora da fare. Serve anche, però, a rivedere in corso d’opera la propria strategia social e adattarla al proprio target di riferimento.
  10. Tenersi in costante aggiornamento: Quello dei social media è un mondo in continua trasformazione: cambiano gli strumenti, cambiano gli algoritmi e, a volte, non basta “copiare” dai contenuti virali del periodo i principi per una strategia social vincente. L’unica cosa che si può fare è rimanere costantemente aggiornati sulle novità del settore e imparare dalla propria stessa presenza in questi ambienti, anche quando ciò significa esporsi al rischio di fallimento.

Insomma, quella del social media manager è ormai a tutti gli effetti, la figura professionale più importante degli anni 20, le competenze appaiono abbastanza evidenti.

Eppure se parlate con uno di loro, la frase più ricorrente che vi diranno è: “Non sono capace di fare capire a mia madre che lavoro faccio”.

Via Redblue

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