La gen Z e il lavoro, un pessimo rapporto (in America licenziati 6 su 10)
Un po’ troppo rigidi, ma soprattutto poco preparati. La transizione nel mondo del lavoro per i membri della Generazione Z è ostica, ma non sono i primi a trovarsi in questa situazione.
L’ingresso della Generazione Z nel mondo del lavoro non è agevole e nemmeno entusiasmante. Secondo una ricerca condotta dalla piattaforma di formazione professionale Intelligent, circa il 60% delle aziende ha deciso di licenziare i dipendenti della Gen-Z assunti quest’anno.
Tra le 966 imprese intervistate, il 75% ha dichiarato che le prestazioni dei giovani lavoratori sono state “insoddisfacenti”. I rispondenti ritengono che i neolaureati manchino di motivazione (50%), professionalità (46%) e abbiano scarse capacità comunicative (39%). Questi fattori pesano sulle decisioni dei datori di lavoro riguardo all’assunzione di neolaureati per il prossimo anno: il 15% è incerto o ha già deciso di non assumere neolaureati nel 2025. La mancanza di preparazione al lavoro e le esperienze negative passate sono state indicate come le principali ragioni di questa esitazione.
La transizione nel mondo del lavoro per i membri della Generazione Z è stata tutt’altro che semplice, ma non sono i primi a trovarsi in questa situazione. Anche i Millennial hanno affrontato molte critiche al loro ingresso nel mercato del lavoro e sono stati accusati di mancare di etica lavorativa non molto tempo fa. Tuttavia, oggi molti di loro occupano ruoli dirigenziali e posizioni di vertice, avviando anche le proprie imprese e tracciando nuovi percorsi professionali.
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