I millennial che lavorano per un’azienda vogliono esserne orgogliosi; Meditate datori, senza principi non solo perderete consumatori ma anche talenti millennial.
Lasceresti il lavoro se scoprissi che il tuo capo vota Salvini, odia gli immigrati e crede che il riscaldamento globale non esista e sia una balla inventata dalla lobby dei venditori di kebab di gambero vegano? Se sì, non sei il solo, sei un millennial con dei valori e in Italia siamo sempre di più.
Lo stesso sta accadendo negli Stati Uniti: l’80% dei lavoratori statunitensi afferma che le aziende dovrebbero agire per affrontare i problemi della società (ricerca di PwC Australia). Sempre più dipendenti preferirebbero guardarsi attorno piuttosto che lavorare in un’azienda di cui non si sentono orgogliosi. #stopmercenari
In Italia, i giovani, sia i millennial che la gen Z sono sempre più impegnati nel sociale. Non dovrebbe sorprenderci che il campo di battaglia si sposti nel mondo del lavoro. Certo è sorprendente che le generazioni che ci precedono non se ne sono, statisticamente parlando, mai preoccupate.
Ma davvero siamo pronti a buttarci da un grattacielo di 50 piani verso la disoccupazione? Dopo che, in cima, al posto fisso, ci siamo arrivati aggrappandoci per stage non pagati e avendo sacrificato compagni di viaggio, ore di sonno e pasti decenti?
A quanto pare sì. Fino a qui tutto bene, fino a qui alla grande.
Il 51% dei millennial dipendenti (statunitensi), intervistati nel sondaggio, ha dichiarato di essere preoccupato per il proprio futuro occupazionale, il 60% degli stessi ha però affermato che sarebbe disposto a lasciare il lavoro se l’azienda avesse dei principi diversi dai suoi.
Un monito per i datori di lavoro
Ok ma come si fa ad accontentare tutti? D’altro canto la diversità dovrebbe essere un punto di forza e non portare a scontri. Vero, eppure bisogna avere una visione generale e una comunione dei valori di base, una sorta di religione che accomuni le religioni.
- Non uccidere il capo.
- Non finire la carta igienica in bagno.
- Non desiderare lo stagista d’altri.
Principi solidi a cui si affianchino valori di inclusività e sostenibilità ad esempio.
Le aziende devono prendere posizione, è questo che viene richiesto dai giovani, tutto qua; i millennial voglio una guida non un capo. Questa non è più una moda, la sostenibilità, il green, la gender equality non sono mode o trend da inseguire sono e dovrebbero essere i pilastri portanti. Lo dimostrano benissimo le ricerche italiane i Great Place To Work, più l’azienda si impegna, migliori saranno le reazioni dei dipendenti.
Altri numeri a supportare queste tesi? Il 67% degli intervistati crede che le aziende dovrebbero avere un impatto sociale come obbiettivo tanto quanto si occupano dei profitti. Il 77% ha affermato che le aziende debbono assumersi la responsabilità del loro impatto ambientale.
Quindi responsabilità e proattività nei confronti dell’ambiente.
I principi sono tanti, milioni di milioni, la protezione dei cani, i delfini e i neuroni.
Con il covid anche la salute mentale e il benessere dei dipendenti è diventata una priorità tanto che il 64% dei millennial rinuncerebbe a un posto di lavoro più impegnativo e prestigioso per preservare la propria salute mentale ma questa è un’altra storia…
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