Millennial e gen Z si danno all’agricoltura: e il binomio funziona bene
«Braccia rubate all’agricoltura», dicevano gli antenati dei millennial.
Un detto che oggi va completamente ribaltato perché sono proprio i più giovani a riscoprire il settore, che se sostenibile si trasforma in occupazione di qualità. Il binomio sostenibilità e agricoltura, quindi, attrae e stuzzica le nuove generazioni.
Agricoltura come opportunità lavorativa
A dirlo è uno studio congiunto realizzato dall’Ente Nazionale di Previdenza per gli Addetti e per gli Impiegati in Agricoltura (Enpaia) e il CENSIS. I risultati parlano chiaro: per l’88,7% giovani tra 15-24 anni l’agricoltura sostenibile rappresenta un’opportunità lavorativa.
E per oltre la metà del campione sarà proprio questo settore a risollevarsi prima degli altri dopo la pandemia. Addirittura quasi tutti sono concordi nel ritenere che l’agricoltura possa fare da traino e supporto agli altri comparti che soffrono a causa della crisi da covid-19.
Innovazione e tecnologia
Non a caso negli ultimi 10 anni le imprese agricole gestite e avviate da giovani fanno registrare un +11,3%: motivo per cui si ritiene che gli aiuti al settore volti a migliorarne la sostenibilità debbano essere una priorità.
Grazie alla dimestichezza con gli strumenti digitali e le nuove tecnologie, poi, l’agricoltura giovanile spicca per innovazione e per buone pratiche che incoraggiano stili di vita consapevoli.
Rispetto per l’ambiente priorità di difendere
Generazione Z e millennial diventano così i testimonial di un nuovo modo di concepire l’agricoltura, che impatta sulla società e sul modo di vivere. Lo studio sopra citato afferma infatti che per 9 giovani su 10 la sostenibilità ambientale e la lotta al riscaldamento globale sono gli obiettivi prioritari da perseguire: per loro l’agricoltura è il modo più veloce ed efficace per giungere al traguardo in tempi brevi.
Insomma, la voglia di fare impresa che contraddistingue gli italiani si fa sentire e inizia a scalpitare anche tra i giovani, in un momento storico in cui tutto sembra avvolto da un alone di immobilismo.
Riscoprire l’agricoltura con un’ottica sostenibile dimostra come millennial e generazione Z siano molto più legati alle loro radici rispetto ai baby boomer. Un cambio di passo assai significativo, che si traduce anche in modalità di consumo più responsabili e attente all’origine dei prodotti. Turismo ed enogastronomia ringraziano!
Foto in copertina: Piqsels.com
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