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Le migliori zone di Milano dove investire. Un’inchiesta per Millennial lungimiranti

17 Aprile 2018
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Milano e il suo mercato immobiliare hanno sviluppato una nuova vivacità dall’Expo in poi. Ormai il passeggio nelle arterie principali del centro, come via Torino e corso Vittorio Emanuele, non è molto diverso da quello delle città d’arte. La presenza turistica è  impressionante. Nei weekend e nelle festività la città un tempo si svuotava, ora ciò vale solo per alcune aree residenziali. Al sabato in centro è difficile riuscire a camminare, proprio come in una calle veneziana. Ma quali sono le migliori zone di Milano dove investire?

 

Il mercato degli affitti brevi non aveva mai pienamente interessato la capitale economica d’Italia. Milano ha sempre attratto molti visitatori, ma si trattava soprattutto di persone in viaggio per affari. Solitamente venivano scelti alberghi o residence. Adesso tutto è cambiato. La tipologia di turismo che sta investendo la città si rivolge in particolare ad Airbnb.

Ci sono momenti dell’anno in cui si registra il tutto esaurito. Come in questi giorni, per il Salone del Mobile: tanti operatori ma anche tanti curiosi.

L’effetto sul mercato immobiliare è evidente: ormai gli annunci delle agenzie immobiliari riportano lo slogan “appartamento adatto ad investimento per affitti brevi”.

Le zone più richieste sono il centro (Duomo, Brera, Ticinese, Quadrilatero), i Navigli e Porta Venezia (soprattutto per il turismo gay).

Milano è una città di studenti, di giovani e di single lavoratori.

È il luogo in Italia con la più alta percentuale di famiglie composte da una sola persona, ovvero da single che abitano da soli, superano addirittura il 50% delle unità familiari complessive. Il taglio preferito richiesto per gli appartamenti è, di conseguenza, quello medio-piccolo in acquisto (bilocali e trilocali) e piccolo in affitto (mono e bilocali). I genitori “quando il figlio si sistema” tendono a comprargli una casa più confortevole. Valutano Milano come un buon investimento e, davanti ad un trasferimento definitivo, si opta per una soluzione stabile.

Gli affitti sono del resto abbastanza alti, soprattutto per il taglio piccolo. I mutui sono, al contrario,  relativamente contenuti. Questi fattori portano anche il lavoratore millennial, appena ne abbia la possibilità, ad acquistare un appartamento.

Sono aumentate molto le compravendite, le quotazioni non altrettanto: i prezzi sono stabili più che in ripresa. A proposito delle zone di Milano dove investire, va tenuto presente che il centro non “doppia” più come quotazioni le aree più periferiche, se non con i quartieri Quadrilatero-Brera-Moscova.

In effetti vivere proprio nel centro è piuttosto complesso tra ZTL, assenza di supermercati e di altri servizi ed eccessiva presenza d’uffici che rende l’ambiente un po’ desolato quando le attività sono chiuse.

L’area di nord-est, ossia il settore della città che va da Buenos Aires a corso XXII Marzo, potrebbe essere tra le migliori zone di Milano dove investire. Operatori e acquirenti sono tutti in attesa dell’apertura della nuova linea della metropolitana che, già da parecchi anni, ha fatto salire le quotazioni.

Questa zona ha un po’ “spodestato” quella nord ovest ( corso Vercelli, Pagano, fino alla ex-Fiera ) che era più tradizionalmente presente nei sogni delle giovani coppie meneghine ma, a quanto pare, non lo è più in quelli dei nuovi single, acquisiti, milanesi. Ora le quotazioni per le due aree sono pressoché identiche solo nei pressi della ZTL per poi vedere in vantaggio il lato est, via via che ci si allontani dal centro.

Quali sono le zone di Milano dove investire per un giovane?

Milano, come dicevamo, è la realtà italiana col mercato immobiliare più vivace. Anche se l’offerta di nuovi appartamenti è in continuo aumento e la popolazione lo è solo lievemente, la città continua ad attirare nuovi abitanti per ragioni di studio o di lavoro.

Il centro si sta avviando, probabilmente, verso la sorte di quelli di Firenze, Venezia e Roma, ossia quella di diventare un’area turistico-temporanea, mantenendo però, rispetto alle città d’arte, un forte focus sul business. Eviterei, quindi, una scelta residenziale in zona.

Le aree Navigli e corso Como hanno già raggiunto quotazioni molto alte, difficilmente potranno salire di più, proporzionalmente al resto della città. Si avviano inoltre, probabilmente, a fare la stessa fine del centro essendo molto caratteristiche, turistiche e ricche di vita notturna.

Alcune zone ad alto tasso di criminalità o di immigrazione (illegale e non) sono anche da evitare – non sono necessariamente periferiche. Qui diventa molto più difficile rivendere un immobile. L’area della stazione centrale ha vissuto un breve boom nel 2017 con la prospettiva del trasferimento dell’agenzia europea del farmaco al Pirellone. Quando questa ipotesi è saltata il calo dei prezzi in offerta delle agenzie immobiliari è stato evidente. La zona è considerata molto insicura, non solo in ore serali. In effetti questa è più una percezione data dal diffuso degrado che da un’oggettiva pericolosità ma la domanda si basa sui sentiment e non sui dati.

Bellissima è la zona vicina a viale Vittorio Veneto le cui aree verdi sono però degli accampamenti. Via Lecco e limitrofe sono molto richieste per la vivace vita notturna. La zona è addirittura pedonalizzata nei giorni del gay pride. Siamo arrivati anche a 6000 euro al mq, d’altra parte permangono grandi sacche di insicurezza e palazzi in degrado. Molto più elegante e tranquillo è l’altro lato di c.so Buenos Aires che, con via Melzo e via Morgagni, la fa da padrone.

Difficilmente la cosiddetta NoLO (North of Loreto) avrà un boom. Considerata un’estensione dell’area di Porta Venezia, per chi ci abita, è invece vista da chi sta più in centro come una zona degradata. Il neologismo dal sapore newyorkese non sembra aver avuto impatto sul mercato immobiliare.

In generale per le migliori zone di Milano dove investire si attende una crescita dei valori (ormai da tempo).

Ciò dipenderà anche dalle politiche nazionali, al momento la casa in Italia è martoriata dal punto di vista fiscale. L’Europa ci impone ulteriori strette sui “patrimoni”. Vallo a spiegare che chi ha due appartamenti non è ricco e che i ricchi hanno i soldi in Lussemburgo (ma pare che lì possano stare. Juncker, forse, è lussemburghese?)

Come ci si deve orientare quindi per fare anche un buon investimento? C’è ancora qualche zona  di Milano dove investire, quindi in cui i valori immobiliari cresceranno prossimi anni?

Premesso che i buoni affari si possono fare ovunque, se si ha fortuna e occhio, identificherei tre zone più interessanti al momento:

1) Quartiere Isola: zona nord “isolata” di Milano, appunto, dalla linea ferroviaria della stazione Garibaldi, dallo scalo Farini e dall’area di via Gioia.

La riqualificazione dell’area porta Nuova-Varesine ha già portato le quotazioni molto in alto ed il quartiere, oggi, è molto vivace nonostante mantenga una connotazione molto caratteristica, “vecchia Milano”.

Gli investimenti immobiliari hanno anche “scavalcato” piazzale Maciachini, molte nuove aree residenziali e direzionali sono state costruite sulla linea 3 della metropolitana lungo via Imbonati. Non sembra però che la zona sia affatto decollata: purtroppo persiste ancora molto degrado intorno al piazzale e a viale Jenner. Non si può più propriamente parlare di quartiere Isola al di là di viale Stelvio, la differenza è piuttosto palpabile, anche se naturalmente le agenzie immobiliari usano strategie comunicative diverse.

Come scrivevo i prezzi sono già alti ma si possono trovare ancora tante occasioni buone soprattutto lungo via Valtellina che avrà un grosso miglioramento a seguito della riqualificazione dell’area dello scalo Farini (anche se è molto al di là da venire).

2) Area sud Ripamonti- Scalo di porta Romana-Brenta. Ormai a Milano si dice “area Fondazione Prada”. E’ un’ampia zona che ha già goduto dell’espansione più periferica dei palazzi della Bocconi. L’ampliamento dell’Università è davvero impressionante, le strutture limitrofe scavalcano l’Esselunga di via Ripamonti. Al momento l’investimento maggiore è focalizzato sull’area della ex centrale del latte di viale Isonzo.

Molto bello il quartiere costruito recentemente sul parco delle Memorie industriali, a sud del viale. Notissimo è il cantiere del progetto Symbiosis immediatamente a sud della Fondazione Prada tra via Ripamonti e via Orobia

La zona dell’ex scalo ferroviario di porta Romana è quella su cui si concentrano di più gli interessi. Bisogna vedere come si evolverà la situazione anche perché il lato verso corso Lodi è oggi quello meno considerato nonostante la vicinanza alla metropolitana (Lodi e Brenta), al contrario arrivare alla Fondazione Prada è piuttosto complesso.

3) Già in pieno sviluppo e con progetti quasi approvati è l’area di Rogoredo-Santa Giulia. Al momento il prezzo delle abitazioni è molto contenuto, il più basso tra quelli finora esaminati. La zona non è di certo considerate generalmente una delle zone di Milano dove investire. Ha avuto una brutta pubblicità negli ultimissimi anni perché, dall’altra parte della Ferrovia, nell’area del parco ex Porto di Mare, si è sviluppato un mercato dello spaccio che ha impattato anche sul quartiere, dal momento che la fermata della metropolitana è la stessa.

Eppure, l’area verde è stata recentemente affidata  a Italia Nostra. La zona è collegata benissimo, ci sono sia la stazione ferroviaria regionale che l’alta velocità; la fermata delle linee S suburbane; quella della linea 3 della metropolitana (in pochi minuti si arriva al Duomo). Gode inoltre di due uscite della tangenziale ed è vicino a Linate.

Partendo da Rogoredo con l’AV si risparmia molto tempo per andare verso sud rispetto alla stazione Centrale. Per chi abita in centro, sud od ovest è certamente la fermata da preferire, se si prende la metropolitana. L’area, non a caso, è stata proposta come adatta ad ospitare il nuovo stadio del Milan.

Sky ha concentrato tutti i suoi uffici qua, sono stati trasferiti 300 impiegati da Roma. Il progetto di costruzione e bonifica dell’area nord completerà l’iter burocratico tra un anno, quindi è sostanzialmente concluso rispetto a quelli delle aree degli scali ferroviari urbani, ancora tutti in fieri.

Sarebbe una scelta abitativa buona per chi lavori in zona (Sky, ENI, San Donato, etc) o per chi debba viaggiare spesso.

 

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