Ragazzi, siamo in un paese stupendo. Siamo nel Matrix. Dietro a ogni bischerata, si nasconde un mondo, un vaso di Pandora. Faccio un esempio: il mercato dei preservativi. Voi direte: che cavolo ci sarà mai dietro al mercato dei goldoni? Il mondo e i dobloni ci sono!
Il condom non è un farmaco e non c’è un prezzo imposto. Uno lo può vendere a quanto vuole a seconda della zona geografica e del mercato. Ecco la bastardata del mercato dei preservativi. Hai un appuntamento, sei squattrinato e in paranoia, hai trovato una ragazza nuova e stasera ci devi uscire. Vai all’automatico della farmacia sotto casa a rifornirti di condom perché è più conveniente: 5 euro per una confezione da sei pezzi. Ma… all’automatico non c’è il tuo modello, quello che sei abituato a usare e che ti dà sicurezza. Allora entri dentro e lo chiedi al farmacista. Ecco che la confezione costa 10 euro. Il doppio cazzo.
L’altro giorno a una farmacista ho chiesto: come mai? Giuro che mi ha risposto: non lo so.
Era una dipendente, non la titolare, forse voleva solo essere vaga, ma io ho voluto approfondire. Ho parlato con un rappresentante che mi ha spifferato tutto. In teoria dietro a quell’aumento di prezzo ci dovrebbe essere una prestazione professionale, tipo il gran consiglio di un dottore, ma in pratica non c’è niente tranne il fatto che un tizio in camice te lo incarta. Diciamo la verità, le farmacie ci marciano. Quei soldi in più se li mettono in cassa. Loro fanno il mercato.
Altra roba stupenda del mercato dei preservativi? Il distributore automatico è il vero mercato del condom. La gente si vergogna ad andarlo a comprare al bancone del farmacista. Io boh, non la capisco questa cosa, è un po’ come avere le emorroidi e preferire il dolore che chiedere il famosissimo Daflon 500 al dottore perché hai paura a far sapere che il tuo culo è messo male (e perché non esistono distributori di Daflon). Certo non è virile, ma succede a tanti. C’è gente che preferisce il dolore, giuro, ne conosco. E il dolore da emorroidi è veramente tremendo.
Idem per il sesso. Tolto il fatto che per molti vigono ancora le solite scuse “col prese non mi funziona bene”, “col condom è diverso”, per la maggior parte il timore sta proprio nel chiederlo al farmacista. Hanno paura di un risolino, di un giudizio, di un pettegolezzo. Per questo il farmacista te lo piazza a prezzo pieno anche al distributore. Ce le hai le palle di andare dentro davanti alle signore col raffreddore e chiedere il cappuccio?
E poi che ne so magari uno compra l’XL e al bar sanno tutti che è superdotato, oppure compra il ritardante e si sparge la voce che fa lo schizzetto dopo venti secondi. Ma pensa te in paese… Metti che un farmacista ti conosce e sa che sei sposato, potrebbe spifferare il tuo acquisto al bar. Non ci sarebbe niente di male ma vuoi che le malelingue non vedano in questo gesto un nesso con un rapporto extraconiugale? Ecco come si prepara il terreno per un’occasione economica.
La gente compra al distributore per rimanere anonima, per consumare in auto o nel bagno di un locale, per un rapporto occasionale. Quell’acquirente spesso butta la confezione perché gliene serve solo uno (infatti esistono anche confezioni da 3 pezzi). Sei in macchina di notte e ti serve un goldone? Te ne vendo sei a dieci euro e ci faccio una gran cresta.
Ora, secondo i dati dell’Iss, nel 2017 in Italia sono state segnalate 3.443 nuove diagnosi di infezione da Hiv. DI solito si tratta di rapporti tra giovani eterossessuali under 30.
Se andate una mattina a farvi un prelievo del sangue ci trovate il manager vestito bene e in paranoia perché la sera prima da sbronzo ci ha dato dentro con una sconosciuta, oppure il ragazzino che non lavora. Ci indigniamo ogni giorno per cause umanitarie da sharare su FB, ma non facciamo mai caso alle piccole cose. L’Hiv dilaga, l’ha contratta anche Nacho Vidal è notizia fresca. Questa roba del mercato dei preservativi è importante. E’ giusto che uno che non è disposto a farsi fregare da una farmacia rischi la sua salute?
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