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Millennial vs boomer, quale generazione è più ricca?

17 Agosto 2021
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Il mondo e gli stipendi sono cambiati da quando i boomer erano giovani adulti ma insieme a loro a cambiare sono stati anche gli affitti, i debiti e il costo dell’istruzione.

Quello che interessa approfondire in questo articolo, mostrandovi questi dati d’oltreoceano validissimi anche in Italia è riflettere su come tutte queste differenze porteranno ad essere una generazione totalmente diversa dalle precedenti non solo per mentalità ma anche per effettivi mezzi.

Innanzitutto i millennial, a un passo dai 40 si ritrovano ad aver vissuto due grosse crisi economiche e a non avere una casa e un matrimonio alle spalle, simboli per eccellenza dell’età adulta passata.

Se non ci fermiamo a questa lettura superficiale sembrerebbero che le cose stiano andando bene. Dopotutto nella storia moderna ogni generazione è stata tipicamente più ricca della precedente. Saremo noi, così pigri secondi boomer, ad invertire il trend?

Come mai le cose sono così diverse?

Dobbiamo andare un po’ più indietro, non cronologicamente ma guardando all’istruzione. 

Negli Stati Uniti (e in altri paesi) si accumulano debiti durante il percorso di studio. Debiti che vanno ripagati con il tempo. 

Per essere competitivi nel lavoro bisogna studiare più di prima e questo ha un costo. Inoltre c’è da aggiungerci il fatto che le università sono tipicamente in città con un costo della vita più alto con un ulteriore investimento di partenza.

Maggiori debiti per maggiori stipendi

Negli Stati Uniti il 69% dei millennial ha avuto un’istruzione oltre la scuola superiore, rispetto al 54% dei boomer. Hanno il sobrio del debito rispetto ai loro predecessori.

Il premio salariale che deriva dell’avere una laurea, non vale più così tanto come prima… Come nel nostro paese. Inoltre gli stipendi sono diventati più prevedibili, con crescite lente.

Fondamentalmente i millennial a stelle e strisce guadagnano di più rispetto ai boomer. Sì ma tutto costa di più e abbiamo debiti più grandi di loro da ripagare (non solo con il pianeta).

La casa del Mulino Bianco

È anche vero che i millennial hanno meno probabilità di possedere una casa: solo il 48% dei 26-39enni è proprietario di una casa oggi rispetto al 52% del 1989, secondo i dati della Fed, e i prezzi delle case sono molto più alti.

Il ragionamento è questo “se vivi in una città in cui non puoi permetterti una casa ne stai guadagnando sotto l’aspetto lavorativo e ne guadagna la tua carriera”. 

Anche negli USA sanno che non vedranno mai le pensioni, per questo l‘86% dei millennial ha un piano pensionistico di qualche tipo, rispetto al 73% dei boomer alla loro età.

Il sunto? I millennial sono figli dell’economia in cui vivono, non delle loro scelte. E studiare, a discapito di chi ci vorrebbe tutti influencer, premia ancora: solo che è più dura. Sì, anche nella sognata e lontana America.

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