Tenetevi forte, perché i social network come li abbiamo sempre conosciuti potrebbero cambiare per sempre. L’unione Europea ha recentemente approvato il Digital Markets Act (DMA), un pacchetto di leggi che prevede la regolamentazione, sul territorio dell’Unione, delle piattaforme online di grandi dimensioni, anche dette “piattaforme Gatekeeper”.
Il sottosegretario incaricato del Digitale, Cedric O, ha sottolineato in un comunicato stampa la natura straordinaria delle nuove misure: “Tali norme sono fondamentali per stimolare e sbloccare i mercati digitali, rafforzare la libertà di scelta dei consumatori, consentire una migliore ripartizione del valore nell’economia digitale e stimolare l’innovazione. L’Unione europea è la prima ad agire in modo così deciso in questa direzione e spero che altri ci seguano presto”.
Cosa prevede il Digital Markets Act
La normativa sui mercati digitali definisce, per la prima volta, norme chiare per le piattaforme online di grandi dimensioni. L’obiettivo è a garantire che nessuna piattaforma Gatekeeper abusi della propria posizione per condividere con aziende e imprese terze i dati degli utenti. Non solo, il Digital Markets Act prevede anche una serie di misure volte non solo a tutelare la privacy delle persone, ma anche la libera scelta dei prodotti digitali. Per quanto riguarda i software più importanti (ad esempio i browser web), non sarà più possibile imporre tali software come impostazione predefinita al momento dell’installazione del sistema operativo, spetterà all’utente (e solo a lui) scegliere.
Per le persone sarà più facile annullare gli abbonamenti e accedere ai propri dati personali, verificando quali e quante informazioni personali le aziende detengono su di noi. Cosa succede se un Gatekeeper non rispetta le norme? Prendiamo come esempio Meta: se la piattaforma guidata da Zuckerberg non dovesse rispettare quanto previsto dal DMA, rischia una sanzione fino al 10% del suo fatturato totale a livello mondiale. In caso di recidiva, potrà essere emanata una multa fino al 20% del fatturato mondiale.
Quali saranno le conseguenze?
Per le aziende il Digital Markets Act impone delle restrizioni non indifferenti, la normativa limita la condivisione dei dati all’interno delle grandi piattaforme tecnologiche. Con l’entrata in vigore dell’atto, ai consumatori verrà chiesto di consentire alle piattaforme di accedere ai propri dati mentre passano da un servizio all’altro. Pensiamo ad Amazon e a tutti i prodotti che possiede: Alexa, Prime Video, Amazon music, Amazon Pay, Fire devices, Whole Foods e tanto altro; grazie al DMA le informazioni raccolte verranno tenute separate.
Secondo The Drum, blog che si occupa di news digitali, il DMA rappresenta invece un’ottima opportunità per gli esperti di marketing: “Il DMA è probabilmente un passaggio che pota alcuni rami ma salva l’albero. – si legge in un articolo – Rappresenta un’opportunità per i professionisti del marketing di scrollarsi di dosso il soprannome di “pubblicitari della sorveglianza”, offrendo invece esperienze di adv veramente personalizzata, e allo stesso tempo consentendo ai consumatori di ottenere un maggiore controllo sui propri dati personali. Anche se non sarà affatto normale per i professionisti del marketing, la legge sarà fondamentale per aiutare i consumatori a rinnovare la fiducia e ad adottare una prospettiva più ottimista sulla pubblicità”.