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Le nuove discipline olimpiche che i Millennial sognano per Tokyo 2020. Ops, 2021

20 Luglio 2020
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Il rito è il passaggio, per l’uomo, da una forma a un’altra più evoluta. Come per Cornford secondo cui le scaturigini delle Olimpiadi vanno ricercate nelle cerimonie di iniziazione dell’uomo antico connesse con ancor più antiche credenze astrali.

 

Stelle ad orientare il nostro cammino nella vita, in grado di dirigere i nostri passi e se ben interpretate, in grado di renderci uomini migliori o, per Nietzsche, superuomini. E’ normale quindi pensare che queste competizioni siano per loro stessa natura proiettate al futuro. Ce lo dice l’astrologia. E se l’avessimo studiata meglio, se ci fosse anche da noi un corso di laurea (in India ad esempio si può prendere una laurea in astrologia) forse la volta celeste ci avrebbe detto che il 2020 sarebbe stato il primo anno bisestile dal Secondo Dopoguerra ad oggi senza i Giochi Olimpici.

Il 23 luglio ci sarebbe dovuta essere la cerimonia inaugurale di Tokyo 2020. Uno dei momenti più attesi da noi Millennial. Non ne conosciamo uno il cui fascino l’abbia lasciato indifferente, che non si sia ritrovato esperto di fioretto per un’estate olimpica. Ecco allora alcune discipline che un giorno prenderanno il posto di lotta greco romana o canottaggio. Provate adesso ad immaginare gli antichi greci su skateboard o appesi ad un paracadute. Non ci riuscite, vero? Eppure…

Skateboard

Era il più atteso tra le nuove discipline olimpiche. Lo vedremo presto, nel 2021, con ben due specialità (Vert e Halfpipe), un po’ come avviene in inverno per lo il freestyle con lo Snowboard. Segnatevi i nomi di Jacopo Carozzi e Giorgio Garino, giovanissimi campioni di questa disciplina, tra i più forti in circolazione. Battere gli americani che l’hanno inventato non sarà facile, ma già esserci è un privilegio. Ce l’avessero chiesto negli anni ’80/‘90, avremmo preteso una specialità con stereo in spalla stile principe di Bel-Air.

Parapendio acrobatico

Questo è bello davvero. Parliamo di tizi o tizie che si lanciano da un aeroplano e devono atterrare sopra una zattera galleggiante dopo una serie di pirotecniche acrobazie. La più famosa ha la forma dell’infinito, un avvitamento perpendicolare al suolo in cui devi stare attento a non attorcigliare su te stesso. Fa parte degli sport dell’aria di cui adesso proprio non se ne parla. Andrebbe già bene incrociare le dita per Los Angeles 2028. Peccato per il nostro medagliere, perché i campioni in Italia non mancano.

Pole Dance

La più attesa da noi maschietti, da non confondere con la Lap Dance. La differenza non è così sottile per le praticanti che rischiereste solo di offendere. E’ letteralmente la danza della pertica. Servono muscoli d’acciaio per praticarla e un fisico decisamente all’altezza delle aspettative. Perché poi è innegabile che anche l’occhio vorrà la sua parte. Quei furboni del CIO (il Comitato Olimpico Internazionale) ci stanno pensando seriamente. Nel 2012 ci sono stati i primi mondiali, volendo essere ottimisti anche qui possiamo ipotizzare Los Angeles 2028.

Skateball

E’ decisamente lo sport del futuro. Dicono provenga addirittura da Marte questo gioco rivoluzionario. La fusione di calcio e skateboard, due contro due, shoutout, tricks che fanno punteggio e tiro in porta. Eccezionale, non esiste aggettivo migliore per descriverlo. E’ ancora in fase embrionale, ma siamo sicuri che un giorno decollerà e allora la generazione Z e quelle successive potranno godere di questo sport del tutto fuori dal comune e da ogni logica sportiva attualmente conosciuta.

E-Sport

Già previsti come sport dimostrativi a Tokyo, potrebbero essere la grande novità di Parigi 2024. Al riguardo il CIO si è già espresso in modo favorevole (vallo comunque a dire agli scacchi che negli anni si sono visti passare davanti il curling per restare in attesa del loro grande debutto dopo tante promesse non mantenute) con alcune limitazioni. Cioè che non devo essere degli sparatutto o in qualche modo istigare alla violenza. Vanno bene quelli a carattere sportivo, ma che senso avrebbero finché esistono ‘umanoidi atleticizzati’?

Se l’evoluzione della specie umana passa anche dallo sport, speriamo allora che il futuro ci regali sfide di pole-dance a 900 metri d’altezza con joystick in mano per atterrare su uno skateboard posto chissà dove in qualche località del globo. Chissà come sarebbe allora la rivisitazione de il Trionfo della volontà di Leni Riefenstahl nel 2040. Qualcosa che dal punto di vista della tecnica cinematografica, probabilmente, deve essere ancora stato inventato.

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