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Il dolore arruffato e senza redenzione del nuovo libro di Elena Ferrante

12 Settembre 2019
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Elena Ferrante con la tetralogia de L’amica geniale è la scrittrice italiana più influente degli ultimi anni. La cosa davvero incredibile è che lo sia grazie al suo completo (o quasi) anonimato, all’assenza del suo volto dai media, dai quali proviene però forte e chiara la sua voce. Per rendere onore alla tradizione, dunque, la casa editrice E/O ha deciso di lasciar trapelare solo dieci righe del nuovo romanzo della Ferrante, senza dire se si tratti o meno dell’incipit e senza fornire il titolo. Abbiamo fatto delle ipotesi sull’argomento, sui luoghi e sul significato di questo suo prossimo romanzo.

Il nuovo libro di Elena Ferrante uscirà a novembre  e solamente allora la curiosità dei lettori potrà essere pienamente soddisfatta. Nel frattempo però possiamo provare a dedurre qualcosa circa la trama del nuovo romanzo dall’estratto fornito proprio dalla casa editrice.

“Due anni prima di andarsene di casa mio padre disse a mia madre che ero molto brutta. La frase fu pronunciata sottovoce, nell’appartamento che, appena sposati, i miei genitori avevano acquistato al Rione Alto, in cima a San Giacomo dei Capri. Tutto – gli spazi di Napoli, la luce blu di un febbraio gelido, quelle parole – è rimasto fermo.

Io invece sono scivolata via e continuo a scivolare anche adesso, dentro queste righe che vogliono darmi una storia mentre in effetti non sono niente, niente di mio, niente che sia davvero cominciato o sia davvero arrivato a compimento: solo un garbuglio che nessuno, nemmeno chi in questo momento sta scrivendo, sa se contiene il filo giusto di un racconto o è soltanto un dolore arruffato, senza redenzione…”

  1. Incipit o no? Leggendo il brano si può ipotizzare che si tratti di un estratto dal primo capitolo del romanzo o addirittura dell’incipit. A farlo pensare è la similitudine per esempio con l’inizio de L’amore molesto (“Mia madre annegò la notte del 23 maggio, giorno del mio compleanno, nel tratto di mare di fronte alla località che chiamano Spaccavento, a pochi chilometri da Minturno”). Ma anche de L’amica geniale (“La volta che Lila e io decidemmo di salire per le scale buie che portavano, gradino dietro gradino, rampa dietro rampa, fino alla porta dell’appartamento di don Achille, cominciò la nostra amicizia. Mi ricordo la luce violacea del cortile, gli odori di una serata tiepida di primavera”). In entrambi troviamo riferimenti spaziali molto precisi, un’immediata citazione dei protagonisti della vicenda e soprattutto la volontà di catturare un frammento preciso della memoria, significativo poi per il seguito.
  2. I luoghi. La vicenda è ancora una volta ambientata a Napoli ma, sembrerebbe, in un quartiere molto diverso dai bassi dove vivevano Lila e Lena: il Rione Alto. Questo quartiere, che sorge sulla collina del Vomero, vide un’intensa urbanizzazione solo tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, quando si resero necessarie nuove aree edificabili dato che la zona del Vomero era ormai satura. Si tratta quindi di un quartiere borghese così come la famiglia della protagonista, proprietaria di una casa proprio nel quartiere.
  3. Cronologia. La vicenda potrebbe essere ambientata tra la fine degli anni Settanta e il presente, in un dialogo tra flashback e contemporaneità della protagonista.
  4. L’abbandono. Il momento dell’abbandono paterno, per di più aggravato dal giudizio espresso nei confronti della figlia, è cristallizzato nella memoria. Esso costituisce un punto fermo mentre la protagonista stessa dice di “scivolare via”, come se dopo quel momento non abbia più trovato certezze.
  5. Il garbuglio. Quale sia il garbuglio della vita di questa donna naturalmente non viene rivelato ma già da queste poche righe fanno intuire altri abbandoni, altri dolori. Chissà poi che la protagonista non sia essa stesa una scrittrice, visto il modo in cui tratta la propria storia, narrandola eppure prendendone le distanze allo stesso tempo e chiedendosi se non è “un dolore arruffato senza redenzione”.

Di sicuro con questo brano la Ferrante è riuscita già a catturare l’attenzione dei lettori, ora non resta che attendere l’uscita del romanzo per poi verificare se le intuizioni erano giuste oppure no.

 

 

 

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