È una guerra impari, non la si può vincere. I ciclisti – mi riferisco soltanto a quelli fanatici – vedono il mondo in modo diverso, vedono un altro mondo. Si indignano, che fanno sempre un gran casino. La falange estremista dei ciclisti che rompe le palle sul web per lo spot di Alfa Romeo.
Già, succede anche questo.
Alfa Romeo è un’azienda importante, un nostro fiore all’occhiello, uno dei pochi rimasti che sta pure attraversando un momento difficile, tanto che si prospetta una fusione per non farla collassare.
Bene, Alfa per pubblicizzare la nuova Giulia, ha utilizzato uno spot preso da Netflix, addirittura una scena tratta dal film 6 Underground di Michael Bay, di prossima uscita sul canale streaming. Lo spot in questione vede una scena di inseguimento in cui una Giulia verde sfreccia nel centro storico di Firenze. Sgomma, fa schizzare le persone ai bordi della strada, insomma è una scena da un film d’azione. Questo a un occhio normale, scevro dalla militanza estremista del ciclista.
La visione dello spot ha causato così tanto turbamento agli appartenenti alla FIAB.
Si da il caso che esista la FIAB (la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, una organizzazione ambientalista che raccoglie le firme di altre associazioni) che si sono messi a tavolino e hanno scritto una lettera ai ministri Franceschini e De Micheli e addirittura al sindaco di Firenze Nardella affinché lo spot venga tolto e affermando che incita alla violenza stradale.
Cito la lettera: in questi giorni imperversa su canali RAI e su tutte le maggiori reti private italiane lo spot Alfa Romeo inneggiante la velocità “distruttiva” di una velocissima auto color verde acido che entra nel centro di Firenze a tutta velocità, schivando pedoni e ciclisti, facendosi largo tra i vicoli medievali e persone indifese, quasi per dimostrare che, pur in una delle città d’arte più famose del mondo, con l’auto scattante e sportiva si può fare di tutto.
Ma non è vero. È fiction, è una scena di inseguimento, non stanno pubblicizzando i tortellini ma una macchina che sgomma. Quale è il problema? Oltretutto non ci sono ciclisti, ma due motociclisti e non rischiano di essere investiti. L’unico investito è un venditore ambulante il cui carrellino schizza per aria. Come si può pensare di mettersi a scrivere a un ministro con tutti i cazzi che abbiamo perché si occupi di questa roba?
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