Il potere è un concetto quantomeno relativo ma i baby boomer negli Stati Uniti detengono il 53% del benessere complessivo del paese, 3/4 delle 500 compagnie principali presenti in borsa e ovviamente la maggior parte dei posti al governo. Ok millennial?
Visual capitalista nella sua ricerca divide il potere in tre categorie: economico, politico e culturale. Anno dopo anno, vuoi per la pensione, il covid, le cavallette o l’incontinenza sempre più boomer si ritirano per fare spazio ai giovani che arrivano marciando con in mano i loro Tamagotchi.
Capire questo passaggio di potere generazionale ci aiuterà a prevedere le sorti degli Stati Uniti e di tutto il mondo. Magari i nuovi leader politici millennial o della gen X non bombarderanno il capo politico dell’Iraq perché si scambiano quotidianamente Snap e si seguono a vicenda su Instagram. Già me la vedo Alexandria Ocasio-Cortez che manda foto dei piedi al nipote di Fidel Castro a Cuba, scongiurando guerre mondiali.
Ovviamente è impossibile dividere nettamente le generazioni; queste sono le fasce d’età prese in considerazione baby boomer, nati tra il 1946 e il 1964, generazione X, 1965-1980, millennial, 1981-1996, e gen Z, 1997-2012.
Se è vero che i boomer yankee detengono la quota maggiore di potere, 38,6%, questo numero va rapportato al numero di abitanti; corrispondono infatti solo al 21,8% dei cittadini americani.
Potere economico
Se fosse un braccio di ferro economico, i nostri coetanei negli Stati Uniti, come noi, sono spacciati.
Con un punteggio del 43,4% i boomer hanno più possibilità economiche dei millennial, la generazione X e Z messe insieme. Scacco matto. Poco importa che si tratti di essere miliardari o di guidare compagnie prestigiose, ai millennial, 9,6%, restano solo le briciole. Giovani Joker numerosi che guardano con invidia vari Batman col pannolone.
Avevamo già parlato del fatto che i millennial hanno meno possibilità di quelle che avevano i boomer alla loro età.
Potere politico
I punti in percentuale sono quasi sempre quelli con i boomer che detengono quasi il 50% del potere politico, componendo solo il 32% cittadini votanti. Quasi il 70% dei senatori è boomer (lo stesso in Italia).
Non sappiamo se la situazione cambierà, o meglio lo farà, i boomer non sono immortali, cresciuti a costolette, Coca Cola e Guerra fredda prima o poi dovranno ritirarsi. Quello che è certo è che il potere elettorale passerà nelle mani dei millennial e gen Z, dall’attuale 32% al 55% entro la fine del 2036.
Se non ci fosse lo scorrere del tempo a dare man forte i nostri coetanei d’oltreoceano sarebbero spacciati.
Potere culturale
Che significa? Chi possiede i musei? Le opere d’arte? Non esattamente.
Si tratta del potere che abbiamo nei media, fisici e digitali. Per quello che riguarda i media digitali la gen X vince questo scontro (36% contro il 25% dei boomer). Loro hanno i mezzi ma non i capitali per mandarli avanti.
I millennial però dominano online (47%) youtuber, influencer, egamer fashion blogger, tutti millennial, detentori del potere virtuale, di like digitali, con le tasche vuote ma i feed pieni.
#sendnudesnotbombs
Come dice quel mattacchione di Kanye West «No one man should have all that power/The clock’s ticking, I just count the hours/[…] You short-minded niggas thoughts is Napoleon».
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