Sono un ex allievo del prof che fa gli auguri a Hitler. Chi è davvero Felice Spicocchi?

Ah, buon 25 Aprile!

24 Aprile 2018
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Sì, a quanto pare il mio prof fa gli auguri a Hitler e sì, ha un feticismo per i nazisti. Ma chi è davvero Felice Spicocchi e come si comportava in classe?

 

Alcuni giorni fa è scoppiato il caso nazionale del professore Felice Spicocchi, vicepreside dell’Istituto Tecnico Agrario Celso Ulpiani di Ascoli Piceno, che avrebbe fatto online gli auguri di compleanno al defunto Adolf Hitler, con un post in tedesco.

Ora, io non festeggio i compleanni e l’idea di fare gli auguri online a un morto la trovo una cosa già raccapricciante di per sé, tanto più ad Hitler, a maggior ragione se sei un docente pubblico.

Sì, ho frequentato l’istituto in questione e ho avuto il docente di cui si sta parlando per un paio di anni. Innanzitutto questo articolo non tende in alcun modo a sminuire Felice Spicocchi come persona, come studioso e tantomeno come professore.

Il professore Felice Spicocchi non è uno stupido e so per certo che ha studiato più storia di me, per lo meno quella che riguarda l’ultimo secolo. Se in questo articolo parlassi di storia e di politica farei il suo gioco, potrebbe rispondermi e controbattere con fonti sicuramente attendibili.

 

 

Di certo concordo con lui su alcune interpretazioni della storia moderna, visioni sicuramente poco diffuse e non popolari.

Per di più, non è questa rivista il luogo in cui parlare di nazismo o di altre ideologie. Se lo facessi mi approfitterei di questo spazio, di queste parole e del vostro tempo, un’appropriazione fascista che non mi si addice. I millennial vivono nell’epoca dell’ideologia unica capitalista o per alcuni post-capitalista. Il resto è anacronistico.

Allo stesso tempo utilizzare le battute di un articolo per commentare un singolo post di un docente su Facebook sarebbe uno spreco di possibilità e mezzi.

Alla domanda: “Felice Spicocchi stava parlando di Adolf Hitler in quel post?” Io non posso che rispondere: ”il docente è un uomo scaltro ed intelligente”.

In anni di insegnamento ci sono decine di fatti e di testimoni, io scrivo per me.

Durante il periodo in cui è stato mio docente ci sono state:

-Continue riflessioni sugli ebrei, pur non insegnando materie in alcun modo storiche umanistiche.

-Continue riflessioni sui neri, ahimé troppo pochi nella mia ex scuola.

Era di dominio pubblico che:

-Collezionava miniature storiche tedesche.

-Veniva a scuola col berretto delle SS (dicono).

-Possedeva una riproduzione del copricapo di Otto Von Bismarck. Si trovano le foto in rete.

-Le gite da lui organizzate erano in luoghi e città vicine all’Austria.

-Tifava il Bayer Monaco e via così.

 

 

Purtroppo gli anni passano ed i ricordi, soprattutto così spiacevoli, si affievoliscono ma le sue simpatie erano conosciute da tutti e online aveva già discusso in precedenza su questi temi.

Alla domanda se Felice Spicocchi sia o meno nazista cosa rispondere? Forse non nel senso più puro del termine. Come ogni uomo intelligente sapeva riconoscere gli errori. Il problema è che probabilmente per lui il genocidio non è certo uno degli errori da correggere. Come ha dichiarato in un’intervista “il nazismo ha portato distruzione in Europa”, solo un folle lo negherebbe, e lui non è un folle.

Ricordo vividamente quando per giustificare la scarsa altezza di alcune porte della nostra scuola disse “in questo modo i neri alti sono costretti ad abbassare il capo quando entrano e ad inchinarsi”.

Un mio compagno di classe dalla pelle scura, tra l’altro non per origini africane, ha subito spesso e volentieri battute riferite al suo colore.

Sì, il prof fa gli auguri a Hitler.

“What goes around comes around” sta scritto nella Bibbia. Proprio nell’antico testamento, concepito dagli ebrei che lui tanto disprezza, sono riportate queste parole: “poiché hanno seminato vento raccoglieranno tempesta”.

Potrei parlare di pietà e dire che come i nazisti non l’hanno avuta per le loro vittime io non dovrei averla per lui; ma metterei sul piano della scrittura il sangue versato e sarebbe una bilancia irrispettosa.

 

Potrei farlo per tutte le vittime del nazismo e del fascismo italiano contemporaneo ma ecco che l’ago della bilancia si spezza.

Se scrivessi che un nazista non dovrebbe insegnare farei lo stesso gioco dei nazisti che non lasciavano insegnare gli ebrei (vedi Walter Benjamin) quindi non chiederò il suo licenziamento.

Ciò che davvero mi turba e rattrista è che una tale attenzione mediatica sia scaturita solo dallo screen di un post e non da anni di lezioni in classe e da testimoni oculari.

Quanti casi come questo, dei quali però non abbiamo “prove”, ci saranno là fuori?

Se lo stesso post l’avesse scritto un cinquantenne qualsiasi, o un sedicenne invasato, cosa sarebbe successo? Ovviamente nulla.

Qui arrivo persino ad augurare il bene di Felice Spicocchi, colpevole di vivere in un’epoca in cui si può perdere il lavoro (e la reputazione) condividendo un pensiero sulla rete. La trappola in cui ci siamo cacciati è una roulette russa. Accusiamo gli altri in modo da non rischiare che l’attenzione ricada su di noi. Cerchiamo una vittima sacrificale perché abbiamo tutti qualcosa da nascondere. L’uomo non è progettato per tenersi le cose dentro, al contrario è parte di un sistema basato sullo scambio, e sugli attriti.

Riposino in pace tutte le vittime delle ideologie, democratiche, naziste, comuniste o fasciste che siano.

 

You stay on Twitter, way to get your hate off 
Nazi, I do not see a way y’all differ

 

Eminem – Like Home – Revival – 2018

Saluto e ringrazio il Comitato Antirazzista Piceno e Paola Petrucci per il lavoro che stanno svolgendo.

Buon 25 Aprile!

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