Come sarà il 2022? Saremo sempre più distratti e faranno la guerra per averci
La fuori c’è una guerra e il nostro tempo è in palio.
I marchi si sfidano a suon di prodotti interattivi, meme e stories per attirare la nostra attenzione; lei che vale sempre di più perché ne abbiamo sempre meno. Un bene raro, a rischio di estinzione nel 2022, tanto che il fenomeno per il quale siamo sempre più distratti viene chiamato “recessione dell’attenzione”.
«Hai capito?!»
«Chi? Cosa?»
Il covid è stata la notizia del ventennio. La gallina dalle uova d’oro. In Europa praticamente ovunque ci sono stati record di ascolti televisivi, tutti volevano sapere cosa stesse accadendo (usando fonti ufficiali). Poi con i lockdown si sono buttati tutti online facendo registrare picchi di traffico in rete. Qualcosa però a un certo punto si è rotto.
Con l’arrivo delle nuove ondate, più varianti varie, la gente si è stufata della troppa negatività, quasi preferisse soffrire in silenzio o fingere di non sapere. Ecco che sono calati gli ascolti e aumentati video senza senso su TikTok.
Era già successo; negli Stati Uniti il mondo voleva ridere e sognare dopo le guerre e le crisi, per farlo Hollywood sfornava musical a profusione che non facessero pensare ai drammi veri.
Ecco, per il 2022 aspettiamoci allora molti contenuti pucciosi e superficiali (che poi sai che novità). Con i video di TikTok torneranno i gatti che suonano l’ukulele e le notizie locali.
Wuhan? Che cos’è? Si mangia?
Tutti gamer ed è colpa della gen Z
Spendiamo sempre più tempo con i videogiochi. Non perché i millennial hanno riscoperto il Game Boy Color ma perché la gen Z passa sempre più tempo lì rispetto a un anno fa (+12%).
Da notare che l’avanzata del gaming non ha nulla a che vedere con i lockdown. Anche con le riaperture l’interesse verso i videogiochi è continuato a crescere. Scacco matto mondo reale.
Il 2022 suona il rock (dei Maneskin)
L’intrattenimento preferito da tutti, gen Z compresi, resta quello musicale (TikTok guarda caso si chiamava Musically). Anche con le varie chiusure, senza discoteche o concerti, musica e podcast sono continuati a crescere.
Probabilmente l’audio ci piace perché non affatica gli occhi. Abituati a lavorare davanti a uno schermo, o a seguire le lezioni da lì, cerchiamo disperatamente dello svago per gli occhi con musica e podcast, mentre facciamo altro.
Attenzione all’attenzione
Viviamo in un momento particolare: durante la prima fase del covid abbiamo speso tempo record tra televisione, notizie online, social, musica e videogame; poi con le riaperture estive questo traffico è crollato per tornare a crescere ora, senza mai eguagliare i livelli marzo 2020.
Quello che è sicuro è che nel 2022 vedremo in crescita attività e contenuti in grado di “distrarci” per concederci un po’ di svago. Insomma poteva andare peggio, poteva essere il 2020.
Fonti usate per questo articolo
Leggi anche: