Mio figlio non mi sopporta: e il rientro dalle vacanze diventa un inferno

9 Gennaio 2018
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Mio figlio non mi sopporta e non è neanche adolescente! Col rientro dalle vacanze i problemi diventano tragici. Help!

Se questa è la vostra certezza, o mamme e papà di tutto il mondo, consolatevi! Vostro figlio, anche se ben lontano dall’adolescenza, già vi odia. E’ questa, infatti, la certezza che accomuna genitori di nani apparentemente innocui… Questi simpatici frugoletti che raggiungono a malapena il metro di altezza; che non superano i 3 anni di età; che riscuotono sorrisi e facce estasiate da perfetti sconosciuti sono, in realtà, delle perfette e collaudate macchine da guerra volte a distruggervi fisicamente e psicologicamente.

Scommettiamo infatti che questi sono i pensieri che – soprattutto al rientro dalle vacanze – ossessionano il vostro fragile equilibrio! Facciamo allora un piccolo test e vediamo insieme se sono questi i vostri pensieri da “primo giorno di scuola”:

Sveglia: ebbene sì… durante le Feste il nano malefico si svegliava con regolarità maniacale alle ore 07.00. Preciso, implacabile, inarrestabile vi costringeva a levare le chiappette dal materasso a questa ora poco probabile per chi agogna a un meritato riposo. E cosa succede al rientro dalle vacanze, ora che si torna alla normalità? Il nano non si vuole svegliare: urla spegni la luce (e considerando che sa sì e no 10 parole la cosa è sconcertante); si divincola peggio di un gatto furioso; non si vuole fare vestire. E voi, che già siete smaronati all’idea di dover andare in ufficio, vi chiedete: “ma perché mi odi???!!!”.

Febbre: in montagna – con temperature sotto lo zero, neve, cambi repentini di temperatura – il nano era praticamente guarito da quello smoccolamento cronico che, in città, lo portava più volte ad uno stato febbrile che sconvolgeva tragicamente la già difficoltosa routine asilo – lavoro – asilo. Febbre, niente nonni, stress da “trova una tata al volo se no come faccio a lavorare!”. In montagna, invece, guance rosee; niente moccolo; tanti sorrisi. Al rientro dalle vacanze, e tornati al livello del mare, il nano inizia scientificamente a tossire, starnutire, avere il moccolo e via col tango. E voi, allora, pensate: “ci risiamo! Questo si riammala e tocca ipotecare la casa per pagare la tata on the road”.

Sorella e fratello: e qui, vacanza o non vacanza, la solfa non cambia! Parliamo ora a chi ha due figli e li vede giocare insieme felici e contenti solo, ed esclusivamente, quando sono con una tata. Quando sono con voi, all’opposto, si scannano manco fossero cane e gatto, vi chiamano 3k volte al secondo e, se potessero, si ucciderebbero a vicenda a suon di randellate. E allora voi pensate “ma chi è il cretino che ha detto che due è meglio di uno! Che due fratellini si annullano a vicenda giocando pacificamente lasciandoti in pace!” E qui, oltre ai nani, odiate anche chi ha messo in giro questa fake news edizione famiglia.

Voglio la mamma: se questa frase, detta da un bambino, vi sembra un sogno è evidente – allora – che non avete figli e siete capitati su questo post per puro caso o per indomita curiosità. Non capite? Ci crediamo e vi spieghiamo. “Voglio la mamma” è la frase che il nano urla quando arriva all’asilo… frase che – in sede vacanziera – si trasformava in “voglio il papà, tu no, via!”. Il tutto ingenerando nelle suddette mamme un mix di sentimenti e riflessioni tra cui: “piccolo ingrato; ti ciuccio io tutti i giorni; si fa presto a chiamare papà quando la pappa te la faccio io; i pannolini te li cambio io; il bagnetto te lo faccio io.”. E allora la frase “voglio la mamma” ti suona come una plateale presa per il culo che, invece di gratificarti, ti fa scattare il nervo.

Pupù pipì: età di passaggio, pannolino tolto da qualche mese, nano bravissimo in città al rientro dalle vacanze. Cosa faceva, invece, in montagna intabarrato peggio di un omino Michelin, vestito a strati come una cipolla di Tropea, imbacuccato come uno Yeti? Se la rifaceva addosso… impestando mutande, calzamaglia, tuta da sci! Il tutto ovviamente con voi in albergo senza lavatrice, con una sola tuta da neve da dover avere a disposizione nel più breve tempo possibile, con un mini bagno in cui dover stendere di tutto. E allora, ancora una volta, vi trovate a pensare: “è ovvio, lo fai apposta stronzetto”.

Eccole qui le 5 situazione da crisis management che ogni genitore si trova a vivere, soprattutto al rientro dalle vacanze; eccoli qui i momenti più bui dell’essere genitore; i pensieri inconfessati che avete paura vi farebbero passare per un vero mostro.

Ma noi siamo qui per questo: per legittimarvi, supportarvi, farvi sentire normali e senza colpe. Perché noi lo sappiamo, eccome, che questi picchi di furia anti-nano si alternano a momenti di pura estasi genitoriale durante i quali guardate al vostro piccolo bonobo come al dono più prezioso della vita. E allora lui, l’Anticristo che per più notti vi ha tenuto svegli a suon di vomitate, il Rovazzi in erba che balla come una scimmia ubriaca e vi fa ascoltare 1k la stessa canzone, il baby boss che alle volte è razionale e altre irrazionale, è il nano che non cambiereste con nessuno al mondo. Addirittura al rientro dalle vacanze.

PS: se non la seguite già ecco la pagina che fa per voi The Pozzolis Family! Il mito assoluto…

Leggete anche Trump vs Kim Jong per capire a chi assomiglia di più il vostro piccolo nano.

 

 

 

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