Rimedi contro le zanzare: mangiarle TUTTE. O una riviera romagnola senza ronzii resta utopia
I primi mesi dell’anno sono stati caldi e piovosi: l’estate 2018 potrebbe essere ricordata per un’invasione di zanzare tigre e di zanzare comuni. Con l’entomologo Claudio Venturelli, il più grande esperto italiano delle piccole e ronzanti bastarde in questione, abbiamo cercato di capire quali siano i più efficaci rimedi contro le zanzare. E, soprattutto, se esista un folle modo per amarle nonostante tutto.
Professor Venturelli, lei che è romagnolo d’adozione e quindi per otto mesi all’anno lotta con le zanzare come i comuni mortali, provi a farcele rivalutare: a cosa servono?
Le zanzare svolgono un importante ruolo ecologico, sono animali che rientrano nella catena alimentare di molte specie viventi: pesci, anfibi, uccelli, rettili e pipistrelli. Tra un po’ forse rientreranno anche nella nostra dieta, chissà…
Quindi o le divoriamo TUTTE o la prospettiva di una riviera romagnola senza zanzare resta utopistica…
Sì, i rimedi contro le zanzare non sono mai definitivi. Sono molto prolifiche e noi umani le aiutiamo a trovare una casa dove allevare i figli. Basti pensare che da due zanzare nate in aprile, se tutto filasse liscio per loro, a fine ottobre si avrebbe un numero potenziale di circa 2500 milioni di miliardi… di zanzare svolazzanti. Niente male, no?
Qual è l’aspetto più affascinante della loro fastidiosissima esistenza?
Sono insetti molto evoluti, compiono voli acrobatici incredibilmente audaci e sentono il nostro odore a 70 metri di distanza. È così che ci trovano. Sono capaci di raggiungerci e morderci senza farsi notare perché hanno studiato strategie sofisticate che consentono loro di perforare la pelle, succhiare una goccia di sangue, e allontanarsi indenni.
Visto che come studioso ci convive da anni, ci si è affezionato?
Difficile anche per me provare una vera simpatia per questi fastidiosi e ronzanti insetti, però dopo tanti anni devo ammettere che sono molto affascinato dalla loro livrea e dalla loro capacita di adattarsi ai diversi ambienti. Insomma, è un po’ amore e un po’ odio, i due sentimenti si bilanciano bene e stimolano la mia curiosità per conoscerle sempre meglio.
Quando ne ammazza una si sente in colpa?
Se riesco a prenderne una sono felice, soprattutto se lei è la responsabile delle mie notti insonni e dei pruriginosi pomfi.
È vero che i maschi vivono molto meno delle femmine e non pungono?
I maschi vivono circa una settimana e le femmine circa un mese. Solo le femmine pungono, o meglio mordono con il loro apparato boccale pungente succhiante, perché necessitano di proteine per maturare le uova, e il nostro sangue è altamente proteico.
Insomma, un modello per il femminismo umano…
Non saprei…
Quali sono i più efficaci rimedi contro le zanzare?
E’ importante adottare qualche piccolo accorgimento. Le zanzare riescono a compiere il proprio ciclo vitale solo dove c’è acqua, quindi eliminando ristagni inutili e trattando quelli utili (oppure coprendoli con un telo teso o zanzariere) si riduce immediatamente il numero di insetti ronzanti in circolazione. Quindi la prevenzione e la conoscenza sono gli elementi fondamentali per contrastare le zanzare.
Lei riesce a non grattarsi?
Ahimè…no! Sono molto gradito alle zanzare e la mia reazione alle loro punture è decisamente pruriginosa.
Questa sarà un’estate particolarmente piena di zanzare?
Per il momento possiamo dire che quest’anno le zanzare sono arrivate con un po’ di anticipo e questo è dovuto all’alternanza di piogge e sole. Questi primi mesi dell’anno sono stati all’insegna del caldo…
Come mai, col libro Il santuario dei cetacei (Historica), è passato dallo studio dei minuscoli insetti a quello degli immensi mammiferi marini?
Con le zanzare ho un rapporto molto serio, di lavoro. Non le lascerei mai. Con i cetacei ho un rapporto che definirei emozionale. Sono sempre stato attratto dai delfini e fin da bambino … dall’idea di incontrare una balena. Per circa otto anni ho insegnato zoologia alla facoltà di Veterinaria di Teramo e proprio con alcuni studenti decidemmo di fare un viaggio di studio per la loro osservazione. Questo ci portò a contattare l’Istituto Tethys e con i biologi che vi lavoravano facemmo questo viaggio fantastico. Dopo 10 anni Sabina Airoldi, responsabile scientifico di Tethys, mi ha invitato a partecipare a una nuova missione di studio, io ho accettato e da queste 2 esperienze è nato il libro. Il coautore è proprio uno dei mie ex studenti, un medico veterinario che attualmente si dedica allo studio di Balene, delfini e capodogli. La vita è bella perché è varia … ma anche perché ci offre molte opportunità. A volte sta a noi saperle cogliere.
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