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Sciopero di venerdì 27. Il mondo va a fuoco, vero, ma anche la scuola ha la febbre

24 Settembre 2019
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Il Ministro dell’Istruzione ha chiesto alle scuole di considerare giustificata l’assenza di venerdì 27 settembre, giorno di scioperi per il terzo Global Strike for Future. Solo a un occhio ingenuo il gesto non appare come una strumentalizzazione politica.

 

Il ministro grillino Lorenzo Fioramonti, ambientalista a modo suo, pare farsi paladino di una fetta importante di potenziali elettori. Uno sciopero patrocinato da un ministero è una contraddizione in termini, non è più neanche uno sciopero. Come si fa a protestare contro il sistema se è proprio il sistema a tenerci per mano?

Sabato scorso c’è stata un’iniziativa di Legambiente per pulire le nostre città a cui hanno partecipato quasi 700mila persone ma nessuno ne ha parlato. Un’iniziativa pratica, con persone vere che pulivano strade vere e facevano qualcosa di concreto per la causa ambientalista.

Lo sciopero di massa di venerdì pare una grossa adunata per riempire le piazze, in modo che la classe dirigente possa vantarsi di avere una rappresentanza popolare. Praticamente, sponsorizzando la giornata, comprandosi quel consenso con un’assenza in meno sul registro. In realtà sembra una grossa caccia all’elettore perduto o potenziale.

I più giovani sono forse anche i più ingenui, ignari di essere guidati da una mano da cui vorrebbero staccarsi e da cui sono sempre più dipendenti. Sul territorio sono presenti centinaia di associazioni che hanno bisogno di volontari, di mani, di fatti.

In Italia abbiamo comuni con i rifiuti tossici nel suolo, inquinamento, ignoranza, degrado ambientale, gente che fa fatica pure a fare la differenziata. Stare in una piazza assieme ad altri studenti, non è solo un gesto dimostrativo? La scuola che funzione ha in tutto questo? Perché invece di pensare all’assenza giustificata non ci si è concentrati sul connettere gli studenti con i bisogni locali, con le associazioni, coi problemi del territorio?

Non era anche quello un modo per occuparsi di ambiente e magari fare davvero qualcosa? Raccattare una bottiglietta di plastica a terra, pulire una spiaggia, bonificare un giardinetto pubblico… Non era meglio?

Andare in piazza con lo sciopero di venerdì e farsi un selfie in nome del clima non credo che porterà qualche cambiamento. Saranno tantissimi gli studenti, faranno squadra con gli studenti di tutte le capitali del mondo, ma la Scuola perché ha deciso di prendere le parti di questa manifestazione e non delle altre?

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