Nostalgia di televendite in tv anni ’80? Vogliamo rovinarci: abbiamo la soluzione

8 Aprile 2019
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Chissà quanti Millennial sono nostalgici dei tempi in cui le televendite in tv riempivano i tempi morti e i loro salotti, i tempi in cui passavamo pomeriggi e serate con fenomeni del calibro di Roberto Da Crema e Wanna Marchi. Per rendere omaggio a un caposaldo di fine anni 80 il brand JW Anderson ha creato una divertente televendita in tv per presentare i suoi prodotti.

 

Io faccio parte di quel gruppo di tre persone nostalgiche delle televendite in tv. Da piccola ne ero completamente ossessionata e ogni sabato mattina passavo le ore a guardare QVC o altri programmi di vendita.

Mia mamma sostiene che quando tentava di cambiare canale, per mettermi i cartoni animati, piangevo.

Pensavo che i protagonisti di questi programmi parlassero proprio con me. D’altronde era la prima volta che in televisione vedevo qualcuno fissare la telecamera e rivolgersi allo spettatore con così tanta passione.

Ero sicura, che se avessi cambiato canale, si sarebbe interrotto questo speciale rapporto tra me e i venditori e ci sarebbero rimasti molto male.

Come se ciò non bastasse facevo esattamente tutto quello che mi dicevano e, convinta fosse un gioco divertente, alzavo la cornetta e digitando i vari codici prenotavo set di pentole, gioielli o materassi. Mia mamma, stufa di ricevere chiamate e di disdire gli ordini della QVC decise di nascondere il telecomando della televisione. Il mondo della televendita è sempre stato presente nelle vite di noi Millennial e dagli anni 80 agli anni 90, riempivano gli schermi delle nostre tv, non solo in casa dei nonni come oggi.

Wanna Marchi e il mago Do Nascimiento, Maestro di vita

Per questo motivo il brand JW Anderson ha deciso di rendere omaggio a quel mondo un po’ pop un po’ trash della vendita tv realizzando una campagna pubblicitaria eccentrica e irriverente ispirata proprio ai programmi QVC, la JWA-TV. Se anche voi soffrite di questa strana perversione per le televendite potete trovare la versione completa in esclusiva sul sito di JW Anderson, JWAnderson.com. Altrimenti accontentavi di questo breve spot.

 

La campagna di JW Anderson

Nella campagna pubblicitaria JW Anderson vediamo nei panni di presentatrice tv, la performer e artista Justin Vivian Bond, che ci mostra gli accessori del brand JW Anderson, come la borsa Keits, versatile e allo stesso tempo “veramente chic”.

 

Oggi il mondo è cambiato, ed è molto diverso dagli amatissimi anni 80, eppure le presentatrici delle prime televendite assomigliavano molto a quelle che noi oggi chiamiamo fashion blogger. Le protagoniste di questi programmi, infatti, avevano personalità eccentriche ed irriverenti ed erano circondate da un glamour così artificiale, che oggi rivendendolo definiremo trash. Eppure qualche decennio fa incollava milioni di spettatori davanti allo schermo.

La televendita in tv, alla fine degli anni 80, era roba forte e fu inventata da Joseph Segel che intuì la necessità di un canale televisivo retail per la vendita dei prodotti. Qualità, Valore e Convenienza erano i capisaldi del suo business miliardario che oggi tutti noi chiamiamo QVC. L’obiettivo? fare il lavaggio del cervello ai telespettatori: “Credi davvero di avere già tutto quello che ti serve per essere felice? Povero illuso, nei prossimi 15 minuti ti mostrerò che ti sbagli”.

Ammeregani do it better (il lavaggio del cervello, of course)

Ed ecco che con la telecamera entravi nelle case delle casalinghe americane completamente ingioiellate, con la permanente in testa e un tailleur succinto. Sedute comodamente sulle loro poltroncine conversavano con te, telespettatore, e l’amica al loro fianco della bellezza e utilità dei prodotti in vendita.

Le televendite sono interamente basate su un gioco di mani con lo scopo di incantare il telespettatore. Si accarezzano i materassi, si muovono le dita ritmicamente per mostrare gli anelli luccicanti, si mostra la facilità con cui stringere o allargare una borsa a tracolla. Ed infine, quelle stesse mani, puntano con convinzione l’indice verso la telecamera: “Tu, proprio tu, devi comprare tutto questo!” dice la presentatrice con il sorriso splendente e la faccia di ceramica. Il gioco è fatto.

Quando sono nate le televendite in tv, non esistevano i like, ma degli schermi (dentro lo schermo) che ti mostravano quanti di quegli oggetti erano stati ordinati in tempo reale: 200, 1500, 2400… numeri che rappresentavano persone reali, proprio come te, ma tu non stavi ancora comprando e il numero saliva a 3000 ordini, i prodotti iniziavano a scarseggiare ed ecco che tiravi su la cornetta.

Giorgio Mastrota, l’ultimo dei Mohicani

Quello delle televendita è un meccanismo affascinante, studiato nei minimi dettagli per garantirne l’efficacia. Anche se oggi lo consideriamo da sfigati e prendiamo per il culo i venditori Eminflex, dovete sapere che il business delle televendite non ha intenzione di perdere colpi. Anzi le stime sostengono che sia in crescita, con stipendi da capogiro. Oggi, negli Stati Uniti, QVC rimane il secondo canale televisivo per dimensioni, con un fatturato di 7,5 miliardi di dollari. Insomma non importa quale sia il media: smartphone o tv, l’importante è comprare, comprare e comprare.

Se siete un po’ strani e vi appassiona l’argomento della televendita, consiglio di guardare il film Joy con Jennifer Lawrence.

E TU, GIORGIONE, NON MOLLARE!

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