Non guarderò Temptation Island Vip perché i suoi concorrenti non sono abbastanza poveri
Sono stato un grande fan di Temptation Island. Ma non guarderò manco una puntata della versione vip: i suoi concorrenti non sono abbastanza disperati.
Il fatto è che adoro gingillarmi osservando i vari casi umani che sputtanano la loro dignità pur di apparire in tv, però questa perversione è stimolata solo se osservo dei casi umani sconosciuti. Quindi poveri. O comunque che ci mettono del loro impegno per farsi notare. I Vip di Temptation per lo più non sono vip, per lo più sono dei falliti del mondo dello spettacolo che non hanno più niente in cui sperare.
Anche loro sono poveri, ma vivono in un limbo di mini celebrità per cui magari hanno un contegno diverso rispetto a quello del concorrente di Temptation Island Povero. Si pongono come se ti stessero facendo un favore, perché di solito si sentono di dover essere già riconosciuti per dei meriti non specificati. Sono quindi dei classici coglioni poco divertenti.
Il punto è: essere famoso. Temptation è un tentativo per diventare famoso. La gente si farebbe sodomizzare in pubblico, venderebbe la madre, farebbe le peggio cose per un pezzettino di celebrità. Per questo Temptation Island spacca, perché è un reality degrado assolutamente attendibile in cui ognuno supera i propri limiti. Cioè tu pensavi che ci fosse un limite alla coglionaggine, ma il concorrente di Temptation Island ti sorprende ogni volta.
Il programma ti dà subito la misura della pochezza intellettuale di chi partecipa. Non può non strapparti un sorriso la totale deficienza di chi si auto umilia in quel modo. Con la speranza mai troppo inconscia che quella sia un’occasione enorme per diventare qualcuno. E lo è qualcuno, per le poche settimane in cui tutta Italia ride della sua demenza. Poi niente. Finisce il programma e quel concorrente torna nel dimenticatoio da dove è venuto.
Magari inizia un percorso diverso, qualcosa che lo porterà – io spero di no, sia chiaro! – ad altre forme di degrado a noi sconosciute tipo ludopatia, scazzotate alle serate di paese in cui qualche ameno bifolco non gli concede il rispetto che crede di meritarsi. Piccoli furti, chirurgia estetica da due lire che deforma la faccia e storie con prostitute e trans che finiscono a Chi l’ha visto?.
Lo so che pare cinico e cattivo ma non escludo che non sia così che funziona. Guardiamo quei soggetti che ci provano con le donne o gli uomini e che hanno reazioni scomposte quando il loro compagno/a troieggia con un altro energumeno o con un’altra siliconata. Ai tempi nostri, sono questi i nuovi canoni della risata.
Nessuno ride più con quei catzo di cinepanettoni, nemmeno i più trogloditi. Oggi la gente vuole vedere i disperati che fanno i disperati. Al naturale. Solo così fa ridere. I famosi falliti fanno i disperati ma in un modo lascivo, facendo finta di essere un po’ meno disperati, con una spocchia da gente arrivata che fa schifo.
Il mio consiglio è fidarsi dell’istinto. Il paragone tra la versione Vip e quella Povera non regge perché la prima è priva di una vera “mission”. Quelli non rischiano sul serio, non sono così su di giri perché sono già stati di fronte a telecamere e studi televisivi. Il buzzuro di provincia romano o veneto che al massimo ha partecipato a Mister Strunzo della Spiaggetta invece sarà tutto garoso.
Noi Millenial siamo delle murde. Ci piace ridere di ‘sta roba. Inutile darci un tono diverso. Nessuno ha più voglia di ridere con la Guzzanti o Zoro o qualche cazzone della tv. Vogliamo una maledetta gabbia di vetro e una manciata di nostri simili ma che si auto umiliano. In fin dei conti siamo cresciuti con i Tamagotchi, no? Temptation Island Povero è la versione potenziata dello stesso esperimento. Solo più disperata. Col famoso non c’è gusto…
Leggi anche:
Vergogna e avidità: cosa si nasconde dietro il mercato dei preservativi?
Biciclette contromano? Per mio suocero è tutta colpa dei neri
Chi è Greg Lansky. Il re Millennial del porno d’autore che vuole l’Oscar