Della serie La luna nera! Gli americani dicono che la recessione 2020 fotterà i millennial

26 Agosto 2019
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Da un’analisi di The Atlantic, il giornale della moglie di Steve Jobs, arriva una profezia: la prossima crisi del 2020 porterà i millennial all’estinzione

Chissà se Laurene Powell Jobs, editrice di The Atlantic nonché vedova di mr Apple, ha letto l’attacco dell’articolo del suo giornale che presagisce la grande stangata dei millennial: «La guerra commerciale non si risolve. La curva dei rendimenti si sta invertendo. Gli investitori fuggono verso la sicurezza. La crescita globale rallenta. Il mercato azionario cala. I Millennial sono fregati».

Certo, tutti sappiamo che le recessioni sono eventi economici tristi. Somigliano alle antiche carestie bibliche, anzi, ne hanno preso il posto. Un’economia in crisi significa vacche magre, disoccupazione, depressione, shock emotivi e caduta delle difese immunitarie per tutti, dai neonati ai pensionati.

Tutti pensano però che ci siano gradazioni differenti. Una recessione può essere dura, durissima, sopportabile, breve, lunga. Ebbene The Atlantic è perentorio: la prossima recessione sarà durissima, soprattutto con la generazione più vituperata della storia: i millennial.

Del resto, nota The Atlantic, per gli adulti di età compresa tra 22 e 38 anni, l’ultima recessione non è mai finita.

I millennial infatti nella scorsa crisi hanno lottato per la ripresa, ma ora sono più vulnerabili rispetto ad altre generazioni. Perché hanno usato molte energie ma oggi viaggiano verso la mezza età con la prospettiva di non riuscire a raggiungere uno status da classe media.

Così si avviano a un ulteriore triste primato: la prima generazione nella storia economica moderna a finire peggio dei loro genitori. La Luna Nera lanciata da The Atlantic, come faceva la zingara Cloris Brosca nella tv degli anni 90, sostiene che la prossima recessione bloccherà le carriere dei millennial e asciugherà i loro stipendi. Tutto questo proprio mentre i millennial stanno entrando loro primi anni di guadagni decenti.

È certo che a mettere alla berlina i millennial non è la sparata di The Atlantic, per quanto ben argomentata. I millennial sono finiti nel declino economico da almeno 15 anni. Si sono laureati nel pieno della crisi del mercato del lavoro. La peggiore dal dopoguerra.

Che cosa ha voluto dire? Disoccupazione prolungata. Anni a vivere a casa con i genitori. Ma soprattutto un intero decennio di stipendi persi e contribuzione previdenziale mai versata.

Recuperare le perdite per la generazione in questione significa impiegare anni e anni. I dati: a partire dal 2014 il maschio millennial medio guadagnava tanto quanto i maschi della Gen X quando avevano la stessa età. E un bel 10 per cento in meno dei Baby Boomer. E questo nonostante l’economia americana fosse cresciuta a dismisura. Le donne millenial addirittura guadagnavano già meno delle femmine della Gen X.

In Italia? Siamo stati più democratici e manco ce ne siamo accorti.

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