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Su Tinder la parola d’ordine è autenticità: a dirlo è la Gen Z

7 Giugno 2023
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La Gen Z ha emesso il suo verdetto e cambia le regole del dating: su Tinder essere autentici è la svolta. La nota app di incontri virtuali ha presentato The Future of Dating 2023 e dai dati emersi a quanto pare il modo di vivere le conoscenze online è cambiato, specialmente da chi è più giovane. Saranno gli Zoomers a influenzare il modo di relazionarsi?

«The future of dating is fluid», è questo il titolo del report The Future of Dating 2023 presentato da Tinder. A quanto pare il modo di vivere le conoscenze online è cambiato: i membri dell’app di dating tra i 18 e i 25 anni, infatti, vivono l’approccio verso l’altro/a in modo diametralmente opposto rispetto ai colleghi più “anziani”. Complice di tale inversione di tendenza, o cambio di rotta, vedetela un po’ come volete, sicuramente la pandemia ha giocato un ruolo decisivo.

During the pandemic, Tinder emerged as one of the few places young people could go for much needed human interaction. In fact, 60% of members came to Tinder because they felt lonely and wanted to connect with people.  And Gen Z specifically came to Tinder to meet new people to get them out of their echo chamber: 40% visited Tinder to see “new and different people […]

Tinder è dunque apparsa come manna dal cielo in uno dei periodi più assurdi degli ultimi anni, colpendo specialmente la Gen Z, volenterosa di gettarsi in nuove conoscenze: «persone nuove e diverse», recita la pagina ufficiale del report. Con una pandemia alle spalle e una serenità mentale messa troppe volte a rischio, i giovani Zoomers vogliono vivere nuove relazioni, ma lo vogliono fare senza troppi giochetti.

Il futuro del dating su Tinder? Onesto, autentico, lontano da perdite di tempo 

Secondo il report pubblicato dalla nota applicazione di dating online, coloro che oggi hanno tra i 18 e i 25 anni saranno i veri protagonisti del mondo delle conoscenze virtuali. I giovani della Gen Z sono determinati e non hanno voglia di perdere tempo: autenticità, schiettezza (a volte anche troppa, ndr), inclusività, zero limiti, tecnologia e tanta, tantissima salute mentale come valore primario. Insomma, gli Zoomers rivoluzioneranno il mondo di Tinder e secondo i Millennial, questo nuovo modo di approcciarsi al dating online è decisamente più sano rispetto a quello vissuto da loro anni prima.

Insomma, la Gen Z dà più valore a qualità come la fedeltà (79%), il rispetto (78%) e la mentalità aperta (61%). O tutto o niente, in sostanza: niente giochi strani, niente tattiche di approccio e cose misteriose, che a quanto pare non servono a nulla. E l’aspetto fisico? Stando ai dati raccolti, esso è importante per circa il 56% delle persone intervistate: l’occhio, in fin dei conti, vuole sempre la sua parte, non prendiamoci in giro, ma non è tutto.

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Appuntamenti in stile Gen Z: qualche contraddizione e ritmo fluido

Ormai è assodato: la Gen Z, dice il report, si sta liberando completamente dai tabù e dalla tradizione. Tra un «vediamo come va» e una manciata di emozioni vere e sincere, gli Zoomers vivono anche di qualche contraddizione. Se da una parte cercano di allargare la portata dei loro appuntamenti, dall’altra cercano anche di stringere sempre più il campo per riuscire a trovare persone affini con cui passare il loro tempo ed, eventualmente, condividere anche qualche piccolo momento di affetto.

Tutto è condito da modalità precise e dirette, in cui la presenza di alcol non appare così essenziale, ma al contrario si tende ad allontanare. Il punto, per la Gen Z, è uno: conoscersi ed essere sinceri sin da subito, costi quel che costi.

Ciò che contano sono dunque le persone nel loro essere, appunto, persone.

Tinder e la tecnologia: utile ma non necessaria ai fini delle relazioni

È normale, è fisiologico: la tecnologia influenza in modo spontaneo il modo in cui le persone si conoscono e Tinder, ovviamente, ne è la conferma. L’app di dating online più famosa al mondo continua a essere utilizzata da milioni di utenti, ma è l’app stessa che si impegna per stare al passo con i  tempi. Per chi non lo sapesse, infatti, Tinder fa già uso del machine learning; l’obiettivo è rendere gli appuntamenti più safe & funny, senza stereotipi e pregiudizi.

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Se la tecnologia può essere utile a Tinder, non lo è per la Gen Z. Circa il 34% degli Zoomers, infatti, ha affermato che utilizzerebbe l’AI per creare un profilo su un’app di dating, ma ha anche affermato di non essere interessata a profili generici senza un minimo di spessore emozionale. Pensiero differente invece per l’AI generativa, ritenuta utile per offrire suggerimenti, un po’ come fosse un coach.

I dati del The Future of Dating 2023 parlano chiaro: no pressure, no tappe obbligate, ma solo esperienze, schiettezza e tanta voglia di sentirsi bene in primis con sé stessi.

Millennial, è giunto il momento di rivoluzionarsi?

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