Un’indagine di Skuola.net ha rivelato che uno studente universitario su tre mente ai propri genitori in merito al proprio andamento scolastico. Sono moltissimi i giovani che rivelano di essere attanagliati dalla pressione sociale, a tal punto da nascondere ai familiari i voti o fingere di aver passato un esame. Il problema, che va al di là di banalità del tipo “è sbagliato mentire ai genitori” è che l’inchiesta fa emergere come l’ansia provocata dall’università sia in grado di creare situazioni di forte stress e isolamento familiare. Questo aspetto, purtroppo, può addirittura avere esiti estremi, come testimoniano numerosi tragici fatti di cronaca.
Da Millennial che ha recentemente concluso il proprio percorso di studi e ben consapevole degli aspetti problematici dell’università italiana, sento su di me un compito che credo debbano assumersi tutti quelli della mia generazione che vogliono diventare genitori o che lo sono già. Cercare di essere diversi.
Consigli per spezzare la catena: come non replicare gli errori dei nostri genitori
La diffusione quasi endemica di patologie legate all’ansia e allo stress tra gli studenti mostra che il problema del rapporto tra i giovani e l’università non è solo legato a qualche sparuto gruppo di sfortunati. Degli studenti che hanno confessato di mentire ai genitori in merito agli esami, il 25% dichiara che sarebbe disperato se questi ultimi venissero a sapere la verità. Il 24% dichiara invece che si sentirebbe spaventato, mentre il 16% sarebbe afflitto da un senso di umiliazione. Questi risultati mostrano che il rapporto con i genitori durante il percorso universitario è seriamente problematico per tantissimi studenti e qualcosa deve cambiare.
Gli Elder Millennial stanno iniziando ad essere genitori e ci sono anche casi di giovani più vicini alla Gen-Z che hanno figli. Certo, ora come ora sembra presto per pensare all’università, ma noi che abbiamo sentito la pressione sociale sulle spalle, noi che abbiamo conosciuto la crisi, il Covid, i suicidi universitari e i fallimenti, noi soli possiamo essere la chiave per cambiare le cose. Ecco perciò alcuni consigli e riflessioni per provare a non fare gli stessi errori delle generazioni precedenti, con la speranza che nessuna nuova generazione debba sentirsi terrorizzata all’idea che i propri genitori scoprano di un loro insuccesso.
1. Ascolta, non giudicare
L’ascolto è sicuramente il primo passo per un rapporto salutare con i figli. Se gli studenti sentono di poter condividere le proprie difficoltà con i genitori saranno sicuramente più a loro agio anche nel momento in cui un esame è andato male. Chiaramente, l’ascolto deve essere corredato da un atteggiamento non giudicante, cosa che per molti è difficile. I figli prestano molta attenzione a quello che i genitori pensano di loro e spesso è la paura del loro giudizio a spingerli a non condividere le proprie scelte universitarie o i propri voti. Evitare un atteggiamento ipercritico è sicuramente un ottimo passo per migliorare i rapporti.
2. Non far pesare gli errori
Tutti sbagliamo. Noi stessi lo facciamo in continuazione. Per questo è importante non far percepire gli errori come “fallimenti”, ma solo come parte del nostro percorso. Sicuramente, sentendosi compresi, i ragazzi saranno più disponibili a rivolgersi a noi nel momento in cui qualcosa è andato storto. Noi non siamo perfetti, perché dovremmo pretendere che lo siano loro?
3. Condividi i tuoi momenti più difficili
Un modo utile per creare un rapporto sereno con i propri figli studenti è raccontargli della propria passata esperienza. Se siamo stati universitari, sicuramente il racconto dei nostri momenti più difficili può essere utile. Quella volta che non ci siamo presentati all’esame, quella volta che abbiamo preso un voto più basso di quanto ci aspettavamo. Oppure, se non siamo stati all’università, basta parlare della propria vita lavorativa, dei momenti bassi e di come siamo riusciti a rialzarci. Che bisogno c’è di mostrarci infallibili? Conoscere il percorso che ci ha portato dove siamo aiuterà i ragazzi a sentirsi meno diversi.
4. Ricordati che i figli sono diversi da noi e possono fare scelte diverse
A volte tendiamo a considerare i figli una sorta di nostra fotocopia. Invece sono individui a sé, e proprio per questo hanno centinaia di passioni diverse, opinioni che possono essere discordanti dalle nostre, sogni e progetti che non ci aspettiamo. Che senso ha dare loro pressione per essere ciò che loro non vogliono? Aiutiamoli piuttosto a percorrere al meglio il percorso che desiderano intraprendere, dando loro i consigli necessari.
5. Mollali!
Ultima questione, ma non meno importante: a volte dobbiamo lasciarli in pace. Continuare a fare pressioni per farci dire i risultati universitari, cercare di sapere sempre le date degli esami, fare mille domande, può essere solo un modo per allontanarli. Quando sarà il momento, verranno loro a parlare con noi e a confidarsi, sia per quanto riguarda l’università, sia per il resto.