Cercare su Tinder un leopardo delle nevi e trovare solo fantasmini e sognatori

2 Maggio 2019
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Cercare un maschio millennial su Tinder è una specie di safari esasperante. Eppure l’esemplare perfetto esiste, munitevi di teleobiettivo, però

La letteratura su Tinder si spreca: cos’è Tinder, come usare al meglio Tinder, quali esperienze possono capitare. Ma c’è dell’altro. Su Tinder è pieno di millennial e tutti l’hanno provato almeno una volta (sì, è inutile che negate) allora perché non sfruttarlo come strumento di analisi antropologica? E provare ancora una volta a raccontare chi siamo noi millennial, nel bene e nel molto male, a partire dal punto più debole di tutti: quello sentimentale.

Quindi eccomi dedicata alla scoperta della fauna maschile eterosessuale under 30 una puntata alla Superquark. Con l’unica differenza che di Alberto Angela non c’è traccia. E con questo intendo di uomini come Alberto Angela.

Scorri, scorri, scorri, quasi sempre a destra, verso quel NO rosso sul lato e intanto vedi foto e descrizioni (quindi persone vere) e riesci solo a pensare che, se avessi saputo che ai 25-30enni la vita avrebbe riservato questo trattamento, allora tanto valeva schiattare prima. O darsi alla clausura. O comunque qualcosa di talmente drastico da non doverci avere troppo a che fare con questi qui.

Che poi non è sempre vero: ho tanti amici maschi su Tinder, o che l’hanno scaricato per un breve periodo e che sono, garantisco, normali. E infatti questa analisi non prescinde da loro, semplicemente fa un grande volo pindarico prima di arrivarci.

Perché la vita è così, bisogna passare dal peggio (e capire che quello è il peggio) per arrivare fino in cima.
Ecco quindi una guida all’under 30 italiano, attraverso Tinder.

THE DREAMER
Lui è quello carino, ma non troppo, col fisico ben definito, che piace tanto o non piace proprio. Diciamo che è un tipo. Approccia con una battutina scema ma divertente e quando la leggo ad alta voce in pausa pranzo, i colleghi si fanno una risata.

Quindi mi dico perché no e decido di dargli una chance. E qui inizio a conoscere meglio il millennial sognatore. Lavora già ma sogna di – compilare con una qualsiasi professione artistica a piacimento – , fa il commesso in un negozio però da grande vorrebbe essere un…

a) Musicista
b) Attore
c) Tronista

Sono gli uomini del vorrei ma non posso e forse l’errore di sistema sta nel fatto che possono, ma non vogliono abbastanza. Il loro approccio alla donna lo rispecchia, perché il sognatore non sa mettere in pratica, non è (ancora) pronto.

E per quanto tu sia intraprendente e gli stia dietro, c’è un’indolenza di base. Il sognatore deve ancora maturare, ma sarebbe meglio se non lo facesse a nostre spese.

CROCEROSSINA CERCASI
Noto questo bel ragazzo dall’aria solare, foto scattate al momento giusto e quasi mai in posa, molti hobby, sportivo. Poi scorro verso il basso, sulla sua descrizione, e inizia l’orrore. Quello che leggo fa più o meno così:

Ho avuto più di duecento partner, ma non sono mai riuscito ad essere felice. Mia madre se n’è andata quando ero piccolo, per questo ho dedicato la mia vita alla ricerca di una figura femminile da sedurre e abbandonare, ricreando lo stesso dolore che avevo subito io. Solo ora sono riuscito a guardarmi dentro e capire che questo comportamento non mi renderà mai felice. Sto cercando la donna della mia vita con cui intraprendere una storia seria.

Credo sia stato uno dei NO dati con più decisione, non prima di aver fatto uno screen segnaletico da inviare a tutte le mie amiche. Ero consapevole di aver assistito a un’opera d’arte che punta alle debolezze femminili.

La ricerca di empatia e il vittimismo che vogliono acutizzare il complesso da crocerossina latente in tutte noi. Il caso estremo di una mascolinità tossica, che si ostenta come debole, ma non lo è per nulla, anzi è forte e manipolatrice. Ecco, per quanto sia lodevole dedicare la propria vita a una causa, meglio tenere a bada la sindrome da crocerossina ed evitare di immolarsi per uno di questi esemplari.

CASPER
Dalle foto e dalla descrizione abbiamo in comune un sacco di cose: ci piace la musica folk, leggiamo gli stessi libri, anche lui adora mangiare etnico. Ama la pallavolo, come me. Studente modello, abita da solo. Parliamo per qualche giorno e poi mi chiede di uscire, un aperitivo, una cosa tranquilla.

Quando lo vedo dal vivo scatta anche quella cosa lì di pelle, insomma mi piace e io gli piaccio. E va avanti così per un po’, una volta lo porto anche alla festa di compleanno di una mia amica e va d’accordo con tutti. Poi più nulla: è passato alla modalità Casper.

Gli scrivi comunque tu dopo qualche giorno perché confidi nel genere umano e perché, soprattutto se è la prima volta che ti capita, non pensi subito a una sparizione volontaria. Lui ti risponde, placido e sereno, che è stato un po’ occupato: l’università, il lavoro, i genitori, il telefono, il pesce rosso a cui hanno dovuto fare l’antitetanica d’urgenza.

«Ok, ci vediamo uno di questi giorni?»
«Certo, mi organizzo e ti dico»

Solo silenzio e grovigli di paglia secca che rotolano nelle strade. Per sempre. Non si capirà mai perché l’under 30 italiano entri in modalità Casper da un momento all’altro, senza prima dare alcun segno di discontinuità o manifestare, almeno in qualche modo, il declino del suo sentimento. Sparisce così, in modo repentino.

E se la prima volta fa male non riuscire a trovare risposte, alla seconda quasi tiri un sospiro di sollievo, mentre lo racconti alle amiche: “E così dopo due settimane è sparito, meno male dai, mi ci stavo quasi per affezionare, adesso sì che ha rispettato la procedura”. 

IN ETA’ DA MOGLIE
«È stato un bellissimo appuntamento, però sento che non è scattata la scintilla», mi è stato detto dopo un’ora e un quarto di appuntamento. L’esemplare da moglie è l’esatto opposto di Casper.

Lui crede nell’amore sempre e comunque, anche quando non ci credi tu. È quello che prende tutto (troppo) seriamente e fa tutto a piccoli passi. Ti porta i fiori e ti apre lo sportello della macchina. È anche quello che se non sente il sacro furore per te, allora non ci prova nemmeno a vedere come potrebbe andare. È onorevole. Ma stupido.

Perché in questo mondo di grigi non puoi ostinarti a cercare il bianco o il nero. Quindi dell’uomo in cerca di moglie o te ne liberi subito oppure rischi mai. Però accadrà, perché l’amore, lo sanno tutti (tranne lui) prima o poi finisce.

IL LEOPARDO DELLE NEVI
Ci sono, da qualche parte, giuro che una volta ne ho visto uno, anche da vicino. No, non era il mio ragazzo, ci mancherebbe, però l’ho visto e so che esiste. E sta anche su Tinder sì. Di sé fa una narrazione semplice ma spontanea.

Magari ci mette un attimo in più a dimostrare interesse, perché l’approccio online non è il suo forte, però ce la fa. Ti porta fuori, poi ti scrive, poi non sparisce. È autosufficiente, magari vive da solo, ma anche se sta con i suoi le skills di base ce le ha (ad esempio sa cucinare).

Rispetta le donne, anche dal punto di vista relazionale, perché comprende che siamo tutti esseri umani con dei sentimenti e navighiamo nella stessa merda. Non ti dice che vuole solo divertirsi ma nemmeno che vuole sposarti entro fine mese, sa che chi vivrà vedrà.

È un esemplare abbastanza raro ma non sa di esserlo, perché confida ancora ingenuamente nel prossimo. Per avvistarlo è consigliato munirsi di binocolo e pazienza.

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