Essere genitori delle generazione Alpha e l’atteggiamento di tiger parenting

La generazione X e i millennial sono oggi genitori. I loro figli sono tutti nativi digitali. E questo complica le cose, secondo i contributi di ricerca di mccrindle

I nuovi genitori stanno educando i loro figli appartenenti alla Generazione Z e alla Generazione Alpha, in modo molto diverso come sono stati educati loro.

Il contesto mutevole per i genitori della Generazione Alpha

I genitori di oggi, in generale, si sono allontanati da un approccio standard alla genitorialità. Insieme al cambiamento dei ruoli di genere, abbiamo assistito a cambiamenti nelle aspettative di mamme e papà nelle loro responsabilità. Mentre la maggior parte dei Baby Boomer si è formata in famiglie in cui meno mamme lavoravano fuori casa, oggi la maggior parte dei genitori della Generazione Alpha appartiene a famiglie a due redditi. Insieme al massiccio aumento della percentuale di mamme che lavorano a tempo pieno, anche le aspettative nei confronti dei padri sono cambiate, poiché molti sono diventati più attivamente coinvolti nell’educazione dei figli. Dai colloqui con gli insegnanti  all’accompagnamento e al ritiro dei figli a scuola, fino al congedo parentale, sono i papà della Generazione Alpha, non solo le mamme, a rimboccarsi le maniche.

L’aumento della copertura mediatica di questioni relative a danni e abusi sui minori ha portato a una maggiore attenzione alla sicurezza, con l’introduzione della sorveglianza domestica e della genitorialità “elicottero”. E oltre alla sicurezza, c’è la tendenza nota come genitorialità Tiger, in cui i genitori guidano il successo accademico dei loro figli attraverso un approccio autoritario. I genitori Tiger iscrivono i loro figli in scuole di alto livello e pagano le tasse scolastiche per garantire che ai loro figli sia data ogni opportunità di ottenere voti alti, il che li porterà poi all’accettazione in un’università di alto livello e in una professione prestigiosa.

Un approccio equilibrato alla genitorialità nel 21° secolo

Ogni generazione ha un mix di stili genitoriali, ma tradizionalmente i genitori dei Baby Boomer tendevano a usare uno stile più autoritario. Poi abbiamo visto il pendolo oscillare dall’altra parte verso l’approccio permissivo per i genitori della Generazione Y. Ciò che vediamo emergere oggi è un approccio più equilibrato, in cui sia le mamme che i papà mostrano amore e affetto per i loro figli, sia verbalmente che fisicamente. Allo stesso tempo, i genitori riconoscono il vantaggio di crescere figli che siano emotivamente equipaggiati per fare scelte sagge. Oggi, ai bambini viene chiesto di contribuire alle faccende domestiche, vengono discusse le conseguenze del cattivo comportamento, con i bambini che si assumono la responsabilità dei loro risultati, piuttosto che semplicemente ricevere una “punizione”. Ora ci si aspettano standard elevati e un comportamento appropriato, come in passato, ma una cultura della disciplina è modellata in modo molto diverso rispetto alle epoche precedenti.

Genitori della generazione Y

La generazione Y, generazione emergente di genitori, si occupa dei figli in modo diverso rispetto al passato. Essendo stata plasmata dalla tecnologia nei suoi vent’anni, questa generazione di genitori si rivolge a Internet, non solo alla famiglia o agli amici, per consigli sulla gestione della prole. Di conseguenza, ne sanno più di prima sullo sviluppo infantile, il che, come molti genitori sanno, può essere sia stimolante che opprimente.

Questa nuova generazione di genitori sta documentando la vita dei propri figli sui social media, insieme alle attività familiari e alle filosofie genitoriali. I padri della generazione Y hanno maggiori probabilità di occuparsi dei lavori domestici e della cura dei bambini rispetto al passato, anche se la maggior parte di questi è ancora affidata alle donne. I genitori della generazione Y sono ben posizionati per crescere figli empatici, olistici e con una comprensione completa della società globale e diversificata in cui vivono. I loro figli sono più spesso visti come piccole persone da comprendere e guidare piuttosto che come “tavole bianche” da prescrivere e dirigere.

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